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di Mario Adinolfi
La censura degli indegni
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Mentre il nostro segretario nazionale Gianfranco Amato e suo fratello Massimiliano piangevano la morte del loro papà, proprio nelle stesse ore di oggi delle persone indegne prendevano di nuovo di mira il profilo dello stesso Massimiliano per impedirgli per altri trenta giorni di postare su Facebook. Max ha fatto solo in tempo a scrivere un ricordo addolorato del papà Salvatore, poi per un mese ancora non potrà più scrivere e neanche rispondere ai tantissimi messaggi di affetto che gli sono arrivati via social. La censura agli Amato in un momento di così forte dolore personale, la censura ai tanti e ormai troppi dirigenti del Popolo della Famiglia è davvero una censura a un intero popolo. Siamo stati impegnati in questa settimana con una grande intensità sul territorio, questa è la nostra risposta. Al coordinamento lombardo presieduto proprio da Gianfranco Amato hanno fatto seguito la riunione di quello veneto con Filippo Grigolini e quello siciliano con il coordinatore nazionale Nicola Di Matteo. Io in meno di 48 ho incontrato a Nocera Inferiore i campani di Raffaele Adinolfi e i lucani di Marco Fasulo, gli abruzzesi di Simona Lupi a Teramo mentre non lontano Fabio Torriero era con Patrizio Alessandrini e si sono affacciati anche i marchigiani, poi la domenica l’ho trascorsa con l’infaticabile Mirko De Carli e gli amici emiliani, mentre dal Piemonte Alberto Cerruti di raccontava delle congratulazioni giunte al Pdf da un sacerdote coraggioso. Settimana prossima avremo la festa della Famiglia in Puglia grazie a Enzo Fortunato e io personalmente farò cinque tappe in tre giorni in Veneto: Zevio, Verona, Padova, Conegliano (Treviso) e Malo (Vicenza). Poche ore prima di sapere della morte del papà Massimiliano Amato con Emanuela Pongiluppi e altri coraggiosi volantinavano a Varese per far conoscere il Popolo della Famiglia.
Censurandoci da persone indegne quali siete, cari noti lobbisti, ci avete fatto prendere gusto allo stare per strada, sul territorio, a incontrare le persone. I giornali e le tv locali raccontano le nostri iniziative, persino Repubblica ha raccontato che è stato il Pdf con Mirko De Carli a prendere le difese del sacerdote bolognese che ha giustamente interrogato l’Italia sulle responsabilità di chi ha ucciso con l’aborto e sul paragone da fare con chi ha ucciso per logica mafiosa. Domani alle 9.45 la nostra campagna di comunicazione per far conoscere il Pdf continua da Canale 5, dove sarò ospite per parlare di temi analoghi. Non ci fermerete, non potete accanirvi su di noi persino nel momento del dolore e pensate che questo popolo non reagisca con tutta la determinazione di cui è capace e cioè mettendo ancora più impegno per vivere i valori in cui sono cresciuti Gianfranco e Massimiliano Amato grazie all’insegnamento del loro papà.
Non ci fermerete perché siete poca cosa, siete dei vili che si proteggono dietro ad un algoritmo per mettere un liberticida bavaglio alle idee che non gradite. Non ci fermerete perché siete pericolosi e pericolosamente blanditi, ma avete trovato in noi persone che non hanno paura. Abbiamo Dio con noi e da oggi anche Salvatore detto Arturo, papà e nonno buono, a fare il tifo per il Pdf da lassù.