Politica
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Aborto, ora la rivoluzione è possibile
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A Malta non si può abortire. Neanche a San Marino e nella Città del Vaticano. Pochissimi sono gli aborti consentiti in Polonia, come anche in Messico, buona parte del Sud America, quasi tutta l’Africa e nella porzione di Asia che va da Israele fino al Pakistan. La nostra generazione non vedrà cancellato dal mondo intero questo crimine contro il più debole tra i deboli, il bambino nel ventre materno. Vedremo però l’alba di questo tempo nuovo che rispetterà la vita riconoscendola come intangibile, lotteremo per questo e consegneremo ai nostri figli il testimone affinché portino a compimento la battaglia. Quel che è avvenuto in Texas grazie al governatore Abbott che ha promulgato l’Heartbeat Act impedendo la soppressione di qualsiasi vita umana di cui si avverta il battito cardiaco, sta avviando una vera e propria rivoluzione negli Stati Uniti, con tutti gli Stati della Bible Belt pronti a seguire l’indicazione texana. Il progetto politico di un mondo senza più aborto è possibile, va perseguito ponendo il tema come elemento centrale di una piattaforma, irrinunciabile nelle eventuali intese con soggetti diversi. La vita può essere davvero difesa fin dal suo concepimento, non è un capriccio, è un programma rivoluzionario. Attuabile e talvolta attuato, finalmente.