Politica

di Laura Terrana

Laura Terrana: candidarsi per essere cambiamento

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Mi viene chiesto spesso: “perché ti candidi?”, “ma sei sicura?”. Io rispondo semplicemente dicendo che è una mia responsabilità. Essere responsabili significa essere dalla parte dei cittadini, dei più deboli, di chi non ha voce. Ci stiamo allontanando dal “fare politica” perché viene vista in negativo, come qualcosa di estraneo a noi e alle nostre vite. Se vogliamo esserci, se vogliamo essere responsabili, se vogliamo essere cambiamento dobbiamo “fare politica” in modo da sentirci parte integrante dello Stato.

Perché candidarsi con il Popolo della Famiglia? Perché nonostante i nostri problemi, le nostre difficoltà, la nostra vita, il nostro lavoro, siamo un popolo che continua a fare esperienza di chiarezza in quanto in questa nostra realtà, dove non c’è più nulla, non c’è lealtà, non c’è passione, non c’è amore, non c’è addirittura: un padre e una madre. Ecco che bisogna essere forti e continuare la “buona battaglia”. Il Popolo della Famiglia porta avanti la buona politica, intesa come ricerca del bene comune, come capacità di interpretare e rappresentare i bisogni delle persone, di orientare il nostro Paese alla cultura della vita; l’importanza di sperare nel futuro; dare spazio alla “questione antropologica” perché la denatalità condanna gli italiani all’estinzione.

Ho deciso di mettermi in gioco per dare voce a chi non ne ha e questo perché le donne in politica hanno un cuore di mamma. Noi donne, noi mamme abbiamo un cuore generoso pronto al fare.

Essere madri significa essere esempio di impegno sociale e civile. Il 3 e il 4 Ottobre vota il Popolo della Famiglia, esprimi la tua preferenza, per continuare a dare una lettura politica e culturale all’altezza del tempo che stiamo vivendo perché per cambiare questo paese, bisogna tornare a sognare, bisogna tornare ad essere politici, tutti. Tutti possono fare i politici, tutti possiamo fare la vera differenza. Esserci, candidarsi, significa testimoniare che la politica è un bene, operando con realismo e prudenza, senza fare promesse che non si possono mantenere.

Occorre un cambio di passo molto più radicale rimettendo a tema il significato dell’azione pubblica e il 3 e il 4 Ottobre puoi scegliere. Si puoi scegliere il Popolo della Famiglia senza se e senza ma.

Siamo fatti per essere il vero cambiamento. Siamo fatti per esserci. Siamo fatti per portare avanti i nostri ideali. I nostri valori. Siamo fatti per essere REALTA’.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

30/09/2021
2903/2023
San Secondo martire

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Politica

PARTITI E PARTITINI

Debole la lettura mediatica che prende l’Alternativa per l’Italia e l’assimila ai “partitini”.

Leggi tutto

Politica

Sempre e per sempre

Alla fine, un filo rosso lega le battaglie di tutta una vita: nella mia, impedire la trasformazione della persona in cosa.

Leggi tutto

Politica

“Devono sputare sangue…”: l’attacco choc del Pd

“La Puglia è la Stalingrado d’Italia, qualunque cosa accada da qui non passeranno, gli faremo sputare sangue”. Così Michele Emiliano chiude il suo discorso elettorale sul palco del Pd. Enrico Letta che lo ascoltava in poltrona si alza, gli va incontro, ma anziché prendere le distanze da quelle parole violente, lo abbraccia.

Leggi tutto

Storie

Filippine: scende il tasso di fertilità

Manila: il tasso di fertilità scende a meno di 2 figli per donna

Leggi tutto

Politica

Che cosa prevede la manovra appena approvata?

Con 107 sì, 69 no e un’astensione l’aula del Senato stamani, 29 dicembre, ha votato a favore della fiducia posta dal governo sulla legge di bilancio, approvandola così definitivamente

Leggi tutto

Politica

Opposizione ridicola

Amadeus ha dichiarato che il suo festival di Sanremo “non è di destra, nè di sinistra, nè di centro: il Festival è di tutti e tutti devono godere di questo spettacolo”. Partendo dal presupposto che dire “tutti devono godere di questo spettacolo” suona quasi come un’imposizione stonata, nel momento in cui da sinistra qualcuno esulta per quanto andato in onda al festival di Sanremo, è evidente che le intenzioni di Amadeus di creare un Festival per tutti sono state disattese. E ci si chiede anche come sia possibile considerare un Sanremo di tutti quello in cui un ospite sale su palco e strappa la foto di un viceministro, si esibisce con un alcune barre contro importanti esponenti della maggioranza di governo e inneggia alla legalizzazione della droga.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano