Chiesa

di Raffaele Dicembrino

Papa all’Angelus: “Sentiamoci bisognosi del Signore”

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Papa - All’Angelus, Papa Francesco invita a riflettere sulla tenerezza di Dio che si fa più presente proprio nei momenti più difficili della nostra vita. Non solo il cristiano deve servire i piccoli, ma deve identificarsi con loro. “Sapersi bisognosi di salvezza, afferma, è indispensabile per accogliere il Signore. Credersi autosufficienti è un’illusione, un inganno.

All’inizio della sua riflessione, il Papa sottolinea un fatto insolito: l’indignazione di Gesù, ma non a causa delle domande dei farisei, che gli chiedevano ‘se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie’, quanto a causa dei suoi discepoli che per proteggerlo dalla gente, allontanano alcuni bambini che gli venivano presentati. E il Papa spiega il perchè di questo sdegno:

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel Vangelo della Liturgia di oggi vediamo una reazione di Gesù piuttosto insolita: si indigna. E quello che più sorprende è che la sua indignazione non è causata dai farisei che lo mettono alla prova con domande sulla liceità del divorzio, ma dai suoi discepoli che, per proteggerlo dalla ressa della gente, rimproverano alcuni bambini che vengono portati da Gesù. In altre parole, il Signore non si sdegna con chi discute con Lui, ma con chi, per sollevarlo dalla fatica, allontana da Lui i bambini. Perché? È una bella domanda: perché il Signore fa questo?

Ci ricordiamo – era il Vangelo di due domeniche fa – che Gesù, compiendo il gesto di abbracciare un bambino, si era identificato con i piccoli: aveva insegnato che proprio i piccoli, cioè coloro che dipendono dagli altri, che hanno bisogno e non possono restituire, vanno serviti per primi (cfr Mc 9,35-37). Chi cerca Dio lo trova lì, nei piccoli, nei bisognosi: bisognosi non solo di beni, ma di cura e di conforto, come i malati, gli umiliati, i prigionieri, gli immigrati, i carcerati. Lì c’è Lui: nei piccoli. Ecco perché Gesù si indigna: ogni affronto fatto a un piccolo, a un povero, a un bambino, a un indifeso, è fatto a Lui.

Oggi il Signore riprende questo insegnamento e lo completa. Infatti aggiunge: «Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso» (Mc 10,15). Ecco la novità: il discepolo non deve solo servire i piccoli, ma riconoscersi lui stesso piccolo. E ognuno di noi, si riconosce piccolo davanti a Dio? Pensiamoci, ci aiuterà. Sapersi piccoli, sapersi bisognosi di salvezza, è indispensabile per accogliere il Signore. È il primo passo per aprirci a Lui. Spesso, però, ce ne dimentichiamo. Nella prosperità, nel benessere, abbiamo l’illusione di essere autosufficienti, di bastare a noi stessi, di non aver bisogno di Dio. Fratelli e sorelle, questo è un inganno, perché ognuno di noi è un essere bisognoso, un piccolo. Dobbiamo cercare la nostra propria piccolezza e riconoscerla. E lì troveremo Gesù.

Nella vita riconoscersi piccoli è un punto di partenza per diventare grandi. Se ci pensiamo, cresciamo non tanto in base ai successi e alle cose che abbiamo, ma soprattutto nei momenti di lotta e di fragilità. Lì, nel bisogno, maturiamo; lì apriamo il cuore a Dio, agli altri, al senso della vita. Apriamo gli occhi agli altri. Apriamo gli occhi, quando siamo piccoli, al vero senso della vita. Quando ci sentiamo piccoli di fronte a un problema, piccoli di fronte a una croce, a una malattia, quando proviamo fatica e solitudine, non scoraggiamoci. Sta cadendo la maschera della superficialità e sta riemergendo la nostra radicale fragilità: è la nostra base comune, il nostro tesoro, perché con Dio le fragilità non sono ostacoli, ma opportunità. Una bella preghiera sarebbe questa: “Signore, guarda le mie fragilità…” ed elencarle davanti a Lui. Questo è un buon atteggiamento davanti a Dio.

Infatti, proprio nella fragilità scopriamo quanto Dio si prende cura di noi. Il Vangelo oggi dice che Gesù è tenerissimo con i piccoli: «prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro» (v. 16). Le contrarietà, le situazioni che rivelano la nostra fragilità sono occasioni privilegiate per fare esperienza del suo amore. Lo sa bene chi prega con perseveranza: nei momenti bui o di solitudine, la tenerezza di Dio verso di noi si fa – per così dire – ancora più presente. Quando noi siamo piccoli, la tenerezza di Dio la sentiamo di più. Questa tenerezza ci dà pace, questa tenerezza ci fa crescere, perché Dio si avvicina col suo modo, che è vicinanza, compassione e tenerezza. E quando noi ci sentiamo poca cosa, cioè piccoli, per qualsiasi motivo, il Signore si avvicina di più, lo sentiamo più vicino. Ci dà pace, ci fa crescere. Nella preghiera il Signore ci stringe a sé, come un papà col suo bambino. Così diventiamo grandi: non nell’illusoria pretesa della nostra autosufficienza – questo non fa grande nessuno – ma nella fortezza di riporre nel Padre ogni speranza. Proprio come fanno i piccoli, fanno così.

Chiediamo oggi alla Vergine Maria una grazia grande, quella della piccolezza: essere bambini che si fidano del Padre, certi che Lui non manca di prendersi cura di noi.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

03/10/2021
0312/2023
San Francesco Saverio

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Chiesa

L’altra faccia del convegno vaticano sull’eutanasia

E’ balzata alla ribalta dell’attenzione nazionale la notizia del WMA European Region Meeting on End-of-Life Questions che coinvolgerà una trentina di specialisti della materia in una due-giorni ospitata in Vaticano. L’evento non sembra studiato per far discutere, ma semmai per pura accademia

Leggi tutto

Chiesa

PAPA FRANCESCO SANTA MESSA CONCLUSIVA DEL 52.mo CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE

Innanzi ad oltre centomila fedeli, Francesco celebra la Statio Orbis per concludere il 52.mo Congresso eucaristico internazionale di Budapest. Nell’omelia invita ad aprirsi “alla novità scandalosa” di Dio, “servo crocifisso” e non “messia potente”.

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco: chi lavora nei media reimpari ad ascoltare

In occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2022, Papa Francesco lancia un invito ai professionisti del settore: la ricerca della verità comincia dall’ascolto

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco incontra i migranti prima di salutare Cipro

Papa Francesco conclude la sua visita nell’isola con la preghiera ecumenica nella Chiesa parrocchiale di Santa Croce assieme a una rappresentanza delle migliaia di migranti approdati nel Paese

Leggi tutto

Storie

Annika Fabbian, suora calciatrice

La Dorotea vicentina fa parte della neonata Nazionale di calcio delle suore.

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco: fratellanza “ancora di salvezza dell’umanità”

Videomessaggio di Francesco per la seconda Giornata mondiale della Fratellanza Umana, celebrata all’Expo di Dubai

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano