Politica
di Mirko De Carli
Verso un’epoca nuova
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L’intellettualismo imperante privilegia una parte dell’umanità della persona finendo per astrattizzarla e dunque distorcerla: la sua ragione. Si viviseziona così l’uomo, spegnendolo, in ragione astratta; anima, moralità, disincarnata; e resto emozionale, pratico, del soggetto.
Così la spiritualità, l’etica, diventano spiritualismo, moralismo, percorsi teorici che comprendono meno la vita concreta, specifica, ben al di là degli schemi, di ciascuno; la filosofia si riduce appunto ad intellettualismo, separandosi da una vissuta ricerca umana integrale; la psicologia si configura come una tecnica. Tutt’al più talora si giustappongono alcuni di questi aspetti della persona, in realtà così, presi in astratto, inesistenti.
Per esempio si dice da parte di qualche guida che per il cristiano necessita uno psicologo cristiano. Ma accade non di rado che quest’ultimo, magari un prete psicologo, quando tratta della fede proponga piste variamente schematiche, leggi astratte, quando tocca la psicologia tenda al tecnicismo, al funzionalismo. Evidente che chi gli chiede un confronto può su queste scie trovare meno facilmente risposte adeguate alle proprie difficoltà.
Invento una storia ma sulla base di esperienze concrete: un giovane stava chiuso in casa da cinque anni preda di una depressione definita sostanzialmente incurabile. Lo portarono da me e gli proposi di entrare nel gruppo di amici della sua fascia di età che avevo cercato di far nascere in quella parrocchia. Una spiritualità serena, accogliente del cammino personalissimo di ciascuno, attenta ai suoi bisogni, aveva favorito lo svilupparsi di una bella amicizia tra quei giovani. Il ragazzo si sentì accolto dalla comitiva. Intanto mi parlava della sua vita, delle sue paure, difficoltà, che scopriva di poter considerare con uno sguardo nuovo, sulla via di un amore a misura. In sei mesi recuperò pienamente e non ebbe ricadute. Lì dove sedute psicologiche e terapie di gruppo, tecnica, nulla avevano potuto.
Accompagnare il percorso integrale, non solo astrattamente morale o solo tecnico-psicologico o magari considerando tali due aspetti ma in modo vivisezionato. Secondo la libera, personalissima ricerca, di ciascuno, magari ateo o buddista o di altra religione o filosofia. Certo io credo che questo possa avvenire più pienamente con l’aiuto di una persona maturata in Gesù, Dio e uomo. O perlomeno in un amore sereno e sufficientemente profondo. La crescita a misura in questa direzione libera dagli schematismi, dai moralismi, dai sensi di colpa, dalle forzature, dai cerebralismi, dalle inutili complicazioni, da svuotanti lassismi e conduce verso una consapevolezza del proprio cuore, della propria coscienza spirituale e psicofisica, che aiuta a trovare risposte sempre più adeguate nelle varie situazioni, anche a leggere sempre più profondamente nel cuore delle persone. Solo l’amore meraviglioso, delicato (di Dio) ci aiuta ad entrare in noi stessi e negli altri. Senza non è possibile allo stesso modo. Nella misura in cui non si è ricevuto questo amore si fanno cose, anche apparentemente buone ma il cuore non si può aprire. Se la ricerca è sincera si è nel profondo, tendenzialmente, sulla via dell’amore, ognuno con i suoi doni. E il cuore si può aprire sempre più solo nella grazia dell’amore sereno, delicato, pieno, di Dio. Nella fiducia, dell’abbandono, in Lui. Anche in paradiso, pur per certi aspetti vedendo Dio, più profondamente crederemo in Lui, nel suo amore infinito, nel suo sempre nuovo venire.
Una visione della spiritualità, della filosofia, della psicologia, nuova, perché attenta a tutto l’uomo, alle sue vie, ai suoi bisogni e all’incarnazione adeguata, non meccanica, astratta, dei suoi valori. Un ritrovare la via del contatto col proprio cuore semplice nella luce serena, a misura.
È la via della ricerca del discernere concreto di Gesù, che non avveniva tramite una ragione astratta ma maturando nello Spirito che scendeva con delicatezza, come una colomba, nel suo cuore. Impressionante osservare che Maria a Fatima ha detto proprio questo: “Alla fine il mio cuore immacolato trionferà”.
Ho scoperto sul campo che quando marito e moglie, al di là di normali nervosismi, contrasti, alla fine cercano di accettarsi andando oltre le divergenze, i figli possono tendere a cogliere il buono di entrambi. Se le divergenze diventano disprezzo i figli vengono orientati a seguire pregi e difetti di un solo genitore. Nel primo caso li vedono, al di là dei limiti, come una sola carne. E i genitori cristiani possono nel tempo scoprire l’efficacia del dono della fiducia nel disegno (quando autentico) di Dio.
Anche nella Chiesa possiamo riscontrare i differenti orientamenti cui accennavo sopra. Qui estremizzo per farli comprendere: intellettualismo e conseguenti astrazioni, ricerca della societas christiana; spiritualismo, ricerca di un resto, tra la gente, di puri e duri; fuggendo da tali problematiche pragmatismo, per esempio giusto incontro con ogni persona, ma senza grande attenzione allo sviluppo, nei modi e nei tempi adeguati, anche delle identità. Allora rischio omologazione, che fa comodo a chi vuole svuotare la gente. Allo stesso modo dell’identitarismo, dello spiritualismo, chiusi in sé.
Sono orientamenti forse sperimentabili come provvidenziali, perché si interpellano l’un l’altro.
Se si cerca di accettarsi, di dialogare, di dare un prudente spazio al pluralismo anche nella cultura, i fedeli si possono più facilmente sentire da tutto ciò tendenzialmente portati a cercare una spiritualità (dallo spiritualismo) semplice in cammino sereno, personalissimo, ben al di là degli schemi (dal pragmatismo), verso e grazie ai riferimenti della fede (dall’intellettualismo, identitarismo astratto). Crescendo nella Chiesa e imparando da ogni uomo. Entrando in contatto col proprio cuore semplice nella luce serena. E così sulla propria via ogni uomo.
Può nascere gradualmente nella storia una speranza nuova che rinnova il mondo, la cultura, la vita, a tutto campo. La libera, semplice, crescita di ciascuno, nella Luce che lo illumina, anche nello scambio con gli altri. Nei modi e nei tempi adeguati fin dalla scuola. Il cammino pure verso una più viva, autentica, democrazia.