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di Giuseppe Udinov

Vaccino contro il Covid: ecco come richiedere il risarcimento danni

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Il Codacons ha deciso di far partire la prima azione di risarcimento per danni permanenti da vaccinazione anti-Covid. L’associazione dei consumatori si dice “fortemente favorevole” al proseguimento della compagna vaccinale, ribadendo la sua convinzione riguardo all’importanza del vaccino “quale unica reale possibilità a disposizione al fine di tutelare la salute collettiva”. Allo stesso tempo, però, intende tutelare i cittadini che riportino danni permanenti e comprovati dopo aver ricevuto la somministrazione dei vaccini Covid autorizzati in Italia.

L’associazione dei consumatori si dice “fortemente favorevole” al proseguimento della compagna vaccinale, ribadendo la sua convinzione riguardo all’importanza del vaccino “quale unica reale possibilità a disposizione al fine di tutelare la salute collettiva”. Allo stesso tempo, però, intende tutelare i cittadini che riportino danni permanenti e comprovati dopo aver ricevuto la somministrazione dei vaccini Covid autorizzati in Italia.

L’azione risarcitoria, la prima in assoluto, è partita dopo la segnalazione da parte di un cittadino romano di 46 anni che, poco dopo la somministrazione del vaccino Johnson & Johnson presso una farmacia, è stato colpito da ictus. Ricoverato d’urgenza in ospedale, tuttora il paziente risulta in terapia per il recupero.

L’uomo si è sottoposto a vaccino Janssen il 6 agosto scorso. A distanza di poche ore, ha iniziato ad accusare i primi malori, tra cui dolore al braccio e una paresi sul lato sinistro del viso in prossimità della bocca, che gli impediva di parlare correttamente. Poi è svenuto. All’arrivo dei soccorsi, il braccio e tutta la parte sinistra del corpo erano totalmente paralizzati e privi di sensibilità.

Al pronto soccorso è stato diagnosticato un “ictus cerebrale ischemico a carico dell’emisfero destro” ed è stata effettuata una trombolisi per via endovenosa. Successivamente, il paziente è stato trasferito in una clinica per la riabilitazione neuromotoria, dove tuttora è ricoverato, ancora con difficoltà deambulatorie, motorie, sensitive e del linguaggio.

Nella perizia medica condotta per conto del Codacons, cui il paziente ha chiesto assistenza legale, si legge che “appare evidente come la circostanza della procedura vaccinale possa avere rappresentato il ‘primum movens’ di un episodio tromboembolico.

Un fattore scatenante, dunque, come peraltro già evidenziato nella letteratura scientifica, in un soggetto sano, di 46 anni, privo di importanti ed evidenti fattori di rischio: soggetto non fumatore, non bevitore, non uso a sostanze stupefacenti, non diabetico, non iperteso, non in sovrappeso (peso kg 70, altezza cm 174), non con predisposizioni genetiche, né familiarità per malattie tromboemboliche o per alterazioni del sistema emocoagulativo.

Dunque, dalla documentazione medica risulta confermata l’ipotesi secondo la quale il vaccino ha potuto determinare, anche in termini di concausa, l’inizio di una trombosi.
L’azione legale di Codacons ora si muove verso una formale richiesta di indennizzo, ai sensi della legge 210/92, che riconosce un risarcimento ai cittadini vittime di danni da vaccinazione.

La legge prevede infatti che “chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge”.

Con sentenza n. 268 del 2017 la Corte Costituzionale ha anche confermato l’orientamento espresso in precedenza, ribadendo la possibilità di estendere la richiesta di indennizzo non solo nel caso di vaccini obbligatori ma anche quelli “fortemente raccomandati” mediante specifiche campagne informative svolte da autorità sanitarie e mirate alla tutela della salute, non solo individuale, ma anche collettiva.

In caso di rifiuto a riconoscere l’indennizzo previsto dalla normativa, scatterà una formale causa in tribunale contro il Ministero della salute per far ottenere al cittadino danneggiato dal vaccino il risarcimento cui ha diritto.

Il punto è – sostiene il Codacons – che laddove, a causa della somministrazione del vaccino Covid, si siano riscontrate conseguenze negative e permanenti per l’integrità psico-fisica è necessario che lo Stato tuteli e ristori adeguatamente il cittadino per il danno subito mediante gli strumenti consentiti dalla legge.
Per questo l’associazione mette a disposizione un modulo di pre-adesione (lo trovate qui) con il quale chi si è sottoposto alla vaccinazione riportando danni permanenti, lievi o gravi, può segnalarlo, allegando adeguata documentazione sanitaria o accertamento medico-legale, che verranno valutati dai sanitari e legali incaricati.

Risarcimento danni da vaccino Covid: il modulo online

La pre-adesione non comporta l’obbligo né il diritto di aderire all’eventuale richiesta. Per pre-aderire gratuitamente, senza impegno, all’iniziativa ed essere aggiornati dal Codacons riguardo gli sviluppi della vicenda potete accedere qui: http://www.termilcons.net/index.php?pagina=page_publicForm&idForm=873&css=1&access=ok e sarete ricontattati dai legali dell’associazione laddove dalla segnalazione ricevuta emergano i presupposti per la richiesta di indennizzo.

Qui invece trovate il modulo per segnalare all’AIFA eventuali reazioni avverse al vaccino Covid.( https://www.aifa.gov.it/moduli-segnalazione-reazioni-avverse).

Le segnalazioni riguardano come ovvio soprattutto Pfizer, essendo il più somministrato, e solo in minor misura AstraZeneca e Moderna, mentre il Johnson & Johnson risulta meno utilizzato. L’andamento delle segnalazioni e i relativi tassi sono sostanzialmente stabili nel tempo, con una lieve flessione attesa nel periodo estivo.

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18/10/2021
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