Politica
di Tommaso Ciccotti
Ddl Zan: scintille nella riunione dei capigruppo di maggioranza
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Nessuna decisione è stata presa sul provvedimento che riguarda il DDL Zan che andrà in aula oggi.
No al dialogo sul ddl Zan se la Lega non toglie dal tavolo la minaccia della ‘tagliola’. Il confronto politico sul disegno di legge che punta a contrastare la discriminazione o la violenza per sesso, genere o disabilità si blocca ancora una volta. Andrea Ostellari ha chiesto ai presidenti dei Gruppi di riunirsi attorno a un tavolo “per verificare se c’è davvero spazio per una mediazione responsabile”. Un incontro, ha spiegato il parlamentare della Lega, “per migliorare il testo del ddl sull’omofobia”. Una richiesta che il Partito democratico, con la capogruppo Simona Malpezzi, ha definito “contraddittoria”, perché la Lega non ha smentito l’intenzione di presentare, nell’Aula del Senato, la richiesta di annullare l’esame del provvedimento.
E’ l’articolo 96 del Regolamento di Palazzo Madama che consente a “un senatore per ciascun Gruppo” di “avanzare la proposta che non si passi” all’esame di un disegno di legge “prima che abbia inizio l’esame degli articoli”. La votazione della proposta - è scritto al comma 2 dell’articolo - “ha la precedenza su quella degli ordini del giorno”. Se il voto della ‘tagliola’ dovesse passare, per il primo firmatario del Ddl, il dem Alessandro Zan, “la legge sarebbe morta”. “Il testo approvato alla Camera - ha aggiunto - ha subito tantissime mediazioni. La mediazione è il sale della democrazia. Se superiamo il voto, avviamo il dialogo. Non voglio nemmeno prefigurare che passi la tagliola - ha concluso - sarebbe una sconfitta per il Paese”.