Politica

di Giuseppe Bruno

Perchè Letta ha perso

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Già la manfrina sull’ingerenza della Chiesa è iniziata, ma ricordare ai politici cristiani che dovrebbero, se sono cristiani convinti, rispettare il Magistero della Chiesa è il minimo che possa fare la Chiesa, per giunta in modo indiretto come ha fatto, in campo politico; direi che è quasi un suo dovere di chiarezza nella trasmissione del messaggio evangelico specie quando molti cristiani in politica mostrano di non conoscere o sottovalutare il profondo lavoro che sottende ai documenti della Chiesa. Ma a prescindere da ciò mi vergognerei un po’ del laico Parlamento italiano se fosse stato solo per il voto dei politici cattolici che il DDL Zan sia stato bloccato. Ma ho fondate speranze di credere che un non indifferente (se pur piccolo) numero di laici ha preferito fermare un disegno che aveva tutto il sapore di un vero e proprio attentato alla Costituzione. Se poi dovessi scegliere fra le frasi senza senso dette per l’occasione, dai politici sconfitti non avrei esitazione a scegliere, non tanto quella comprensibile per un laicista come Zan, ma quella di uno che dovrebbe aver fama di laico, essendo (o essendo stato?) cofondatore e direttore di una alta scuola di formazione in Francia; mi riferisco a Letta e al suo più stretto entourage. La frase è “Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”. La frase, senza senso per un laico, risulta, però, grave per un politico perché tradisce tutto l’errore di fondo portato ostinatamente avanti da Letta e company riguardo al DDl Zan. Si. Innanzitutto l’idea che il DDL - forse neanche letto seriamente o letto con enormi paraocchi - fosse in linea evolutiva con le leggi che hanno fatto andare avanti, secondo loro, in questo ultimo mezzo secolo il Popolo italiano, per intenderci : divorzio, aborto e anche unioni civili. Era facile invece vedere come questo DDL fosse su tutt’altra linea; e che politici “maturi” come dovrebbero essere Letta e company non se ne siano accorti è un fatto molto grave e tradisce una superficiale e totalmente acritica acquiescenza verso modelli pseudoculturali provenienti da Oltralpe. Quelle leggi che hanno fatto fare, sempre secondo loro, storici passi avanti all’Italia proclamavano diritti e basta, non sancivano pene. Infatti chi era contrario al divorzio, all’aborto o alle unioni civili una volta approvate quelle leggi ha potuto continuare tranquillamente ad esserlo e a manifestare pubblicamente il suo pensiero senza rischiare assolutamente nulla in termini di provvedimenti penali. Viceversa il ddl Zan nel suo stesso incipit, ma anche nel suo corpo chiede una adesione ad un credo, quello dell’identità di genere, che se uno non ce l’ha e per sbaglio lo dice espressamente, rischia di doversi come minimo presentare in giudizio, difendersi, pagare avvocati ecc. sperando, trovato il giudice giusto, cosa per niente scontata, di potersela cavare solo così. Tempo, soldi, posto di lavoro, carriera, consensi sociali risentendone con ampia varietà a seconda delle situazioni in cui ci si trova. E insistere sulla “graziosa concessione” dell’art.4 (“….. sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte….”) senza specificare chi, come e in che modo o misura, se non un qualsiasi giudice in un qualsivoglia processo, “le faccia salve”, per giunta in uno Stato retto da una Costituzione che garantisce a tutti la libertà di espressione; insistere su questo, per dire che in questo modo si è garantita tale libertà, dimostra il non avere neanche percepito l’enorme salto di qualità in senso negativo che questo DDL faceva fare nel campo dei diritti di tutti, ben diversamente dalle leggi bandiera dei “progressisti” su citate. Insomma salvaguardare a tutti i costi solo i diritti degli LGBT a scapito di quelli di tutti gli altri non ha niente a che vedere con i passi in avanti del nostro Paese verso la civiltà, anzi è l’esatto contrario. Grazie a Dio, suonando e risuonando la tromba la coscienza civica degli italiani s’è svegliata ed è riuscita a svegliare la maggior parte dei Senatori. Altri ancora dormono cullati, come i compagni di Ulisse, dalle Sirene d’oltralpe del momento.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

29/10/2021
0512/2023
San Giulio martire

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Società

La povera famiglia italiana

I dati Istat certificano che le famiglie sono sempre più lasciate sole, in Italia e in Europa: una su quattro vive un forte disagio economico

Leggi tutto

Chiesa

Aborto, Chiesa e misericordia

Si è scatenato un polverone mediatico che riduce la Lettera apostolica di Papa Francesco alla
(presunta) abolizione del peccato di aborto. Nella scia di questa declinazione disonesta si sono
inseriti gli opportunismi politici e culturali di Monica Cirinnà e Roberto Saviano. La Lettera rischia
di essere vanificata dalle consuete dinamiche propagandistiche. Attacco all’obiezione di coscienza

Leggi tutto

Società

L’infamia della giornata mondiale sull’aborto

Cos’è il “partial birth abortion”, la nuova frontiera dell’aborto “libero” che viene richiesta dalla giornata mondiale dell’aborto del 28 settembre? Semplice, è la possibilità per la donna di prendere la decisione di abortire sino alle ultime settimane di gravidanza. Ad oggi le varie legislazioni nazionali permettono l’interruzione volontaria di gravidanza fino al quinto mese in genere, l’Italia è più restrittiva e si ferma al terzo mese, anche se con il trucco dell’aborto “terapeutico” si finisce molto più in là. L’interpretazione della sentenza della Corte Suprema americana consegna però uno scenario infame secondo cui il nascituro non avrebbe diritti e sarebbe parte del corpo della donna che potrebbe farne quello che vuole fino al momento della nascita. In base a questa interpretazione la pratica dell’aborto a nascita parziale prevede l’induzione del parto anche al nono mese di gravidanza, un parto che viene indotto in posizione podalica stando attenti a mantenere la testa del nascituro all’interno del grembo della donna che non riesco a definire materno, per poi introdurre uno speciale forcipe e schiacciare la testa del bimbo per provocarne la morte completando poi il parto con l’espulsione del corpicino ormai senza vita.

Leggi tutto

Società

NAPPI FILOSOFA ABORTISTA, I PENDII DELLA FOLLIA DI UNA PORNOSTAR

Scatenata su Instagram, la diva partenopea dell’hard si è lanciata in roboanti dichiarazioni: «Meglio abortire che non offrire il meglio ai figli»; «Non è omicidio se non c’è un livello minimo di complessità del sistema nervoso, e vale anche ai casi estremi di microcefalia». Nichilismo in plastilina.

Leggi tutto

Società

L’export italiano e la rinascita post covid

In un contesto di incertezza ancora elevata, seppure in calo, l’Ufficio Studi di SACE ha elaborato due scenari di previsione alternativi rispetto allo scenario base: il primo ipotizza uno shock positivo sulla fiducia mondiale, favorendo una ripresa più robusta; e l’altro peggiorativo in relazione all’efficacia dei vaccini e alla comparsa di nuove varianti del Covid-19 con maggiore capacità di trasmissione.
Il primo, definito come confidence boost, ipotizza la crescita economica globale più intensa sia nel 2021 che nel 2022, ma l’accelerazione proseguirebbe nel biennio successivo a ritmi minori e in linea con le previsioni dello scenario base. Il valore delle esportazioni italiane di beni nel 2021 segnerebbe +14,7%, pari a 3,4 punti percentuali in più rispetto allo scenario base. Dinamica più accentuata nel 2022 (+3,7 punti percentuali) e al termine dell’orizzonte di previsione il nostro export potrebbe arrivare a superare i 577 miliardi di euro contro i 550 previsti dalla baseline.
Nel secondo scenario, “nuove varianti”, seppur con una minore probabilità di accadimento, la ripresa dell’economia globale rallenterebbe inevitabilmente con un ritorno alle misure restrittive di contenimento del contagio e un deterioramento della fiducia di imprese e famiglie. Questo scenario prevede una crescita iniziale più ridotta seguita da un calo marcato rispetto al modello base. Le ripercussioni sul valore delle esportazioni italiane di beni sarebbero significative e concentrate prevalentemente nel prossimo anno. In questo scenario la crescita delle nostre esportazioni sarebbe più limitata quest’anno (+7,2%) e pressoché nulla nel 2022. Il pieno recupero delle vendite Made in Italy nei mercati esteri sarebbe quindi rimandato al 2023.

Leggi tutto

Società

L’INSOPPORTABILE PIAGNISTEO DEI PANCIAPIENA E I LORO SUBDOLI INTENTI

In questi giorni tutte le prime donne della nota lobby filomassonica si sono messe a piagnucolare per l’esito negativo della votazione al senato sul liberticida DDL Zan. Gli duole parecchio il fatto di non essere riusciti a schiaffarci nelle patrie galere, non riescono a farsene una ragione. Ma non demordono e si sono messi alacremente a cannoneggiare smascherando i loro subdoli intenti. Abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra, occorre proseguire nella lotta.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano