Società
di Roberto Signori
Harry Potter: J.K. Rowling, accusata di transfobia
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Harry Potter e la pietra filosofale è il primo capitolo della saga cinematografica tratta dall’omonimo libro firmato da J.K. Rowling. Ora, a vent’anni di distanza dall’uscita in sala, il film tornerà al cinema dal 9 al 12 dicembre 2021. La notizia del ritorno in sala del primo capitolo di Harry Potter ha riempito di entusiasmo i milioni di fan del maghetto occhialuto. Tuttavia la notizia è stata accolta anche con una ventata di odio nei confronti dell’autrice J.K. Rowling, accusata di transfobia e da tempo ormai al centro di molte proteste che puntano ora al boicottaggio del film.
Tutto è iniziato con una serie di tweet scritti da J.K. Rowling - la seconda donna più ricca del Regno Unito dopo la regina Elisabetta - a sostegno di Maya Forstater che era stata licenziata a causa della sua resistenza a una serie di proposte di legge sull’identità di genere. J.K. Rowling aveva dato il supporto alla donna asserendo che non era giusto licenziare una persona “solo per aver detto che il sesso biologico è reale”. Da allora sulla scrittrice hanno continuato a piovere accuse di transfobia e minacce. Come lei stessa ha raccontato in un tweet, J.K. Rowling ha subito anche minacce di morte da parte di alcuni attivisti.
La notizia del ritorno in sala di Harry Potter e la pietra filosofale al cinema ha di nuovo aperto le porte agli haters, che promettono il boicottaggio del film e giudicano chiunque sia rimasto “fedele” alla storia del mago dalla cicatrice a forma di saetta. Molti annunciano di non voler andare al cinema per impedire che la Rowling guadagni sul ritorno in sala e continuano a puntare il dito contro chi deciderà di andare.
Da evidenziare che sono molti coloro che difendono J.K. Rowling, scrivendo: “Colpevole di essere rimasta una voce libera. Imperdonabile diventare famosi e non adeguarsi alla narrazione dominante”. Molto vasto anche il coro degli internauti che difendono la saga tanto famosa: da una parte asserendo che bisogna sempre distinguere l’opera dal suo autore e dall’altra sottolineando l’ipocrisia di persone che attaccano la Rowling più per moda che per vero interesse,