Politica
di Mario Adinolfi
LA RAGIONE PRINCIPALE
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Dai che la ciccia è arrivata lo stesso. Dopo tanti pianti per la bocciatura del ddl Zan, arriva firmato il 9 novembre il decreto che assegna milioni a pioggia all’arcipelago Lgbt: 180mila euro alla mitica Gay help line, 100mila euro al Cassero che li usò in passato per irridere Gesù in un modo che persino definire blasfemo sarebbe eufemistico, 100mila euro al circolo Mario Mieli (un tizio che, lo ricordiamo, provava a sdoganare la pedofilia), milioni alle varie diramazioni territoriali Arcigay, 100mila euro a Omphalos e così via. La firma sul decreto è del nuovo direttore dell’Unar. Quello precedente dovette dimettersi perché qualcuno andò a verificare come venivano spesi quei fondi pubblici. Nessun altro ha mai osato fare più verifiche di questo genere sui “telefoni antiviolenza omofoba” pagati con milioni di euro delle famiglie italiane. Io ve lo ripeto da anni. La ragione principale dell’esplosione della lobby Lgbt sono i colossali interessi economici che possono essere gestiti da pochissimi che si fanno sempre più ricchi. Con i soldi vostri perché si tratta sempre di fondi pubblici. Milioni solo dall’Unar, cioè con decreto della presidenza del Consiglio; poi ci sono i fondi comunali, regionali, europei “contro la discriminazione”. E vai con l’ingrasso. Il metodo ben descritto nel servizio delle Iene resta nella nostra memoria.
https://www.iene.mediaset.it/video/roma-orge-e-prostituzione-e-palazzo-chigi-paga-_70576.shtml?fbclid=IwAR0d8rPrX8XKm66skZvjnisAmxpwKFivYp6Wi-KTII1FBWQahN8Yq8ZapOQ