Storie
di Tommaso Ciccotti
Vaccini? Ecco il robot che ti fa la “punturina”
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Una startup canadese, infatti, ha realizzato un robot capace di effettuare iniezioni di farmaci o vaccini senza l’utilizzo di aghi e in completa autonomia. Già perchè un altra storiella che circola è quella che narra il problema dei “no vax” con gli aghi! Vero? Falso? Certamente chi ha problemi con gli aghi esiste e così il vaccinatore robotico, di nome Cobi, è stato creato dalla Cobionix, startup nata nell’università di Waterloo, ed è composto da un braccio attivato da servomotori precisi. A guidare il robot è un sistema Lidar, un sensore simile a quelli usati sui modelli più recenti di iPhone che consente la creazione di una mappa 3D del corpo del paziente e dell’ambiente circostante. Tramite questo sistema, Cobi riesce a capire dove si trova il paziente, la posizione del suo corpo, compreso il braccio, e il percorso da fare per avvicinarsi in sicurezza.
Una volta raggiunto del paziente, il robot poggia semplicemente il suo braccio meccanico sulla pelle, iniettando così il liquido forzandone il passaggio sotto la cute attraverso microfori naturalmente già presenti. In questo modo, oltre a non mostrare alcun ago, il sistema evita di provocare alcun dolore o fastidio, pertanto il paziente sentirà solo l’ingresso intramuscolare del preparato. Inoltre, il robot è in grado di chiedere agli utenti di mostrare la carta d’identità, riuscendo così a identificare il soggetto e scegliere il trattamento stabilito.
Gli ideatori del robot ritengono che “soluzioni autonome come Cobi saranno in grado di proteggere gli operatori sanitari”, impiegati massicciamente nelle campagne di vaccinazione, oltre a “ridurre i costi sanitarie e migliorare i risultati dei pazienti”. In particolare, sarebbe stato utile nel lavoro quotidiano di Antonella Spica, responsabile dell’Unità mobile della Asl di Bari, diventata celebre per aver somministrato ventitremila vaccini anti-Covid in Puglia. Purtroppo, dalla società avvisano che il robot non sarà pienamente operativo prima di un paio d’anni ma in tempo per l’eventuale ottava, o nona dose.,