Politica
di Stefano Di Tomassi
Il lato oscuro della violenza religiosa
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Intorno al fatto violento della giovane lidense ‘picchiata’ per il ‘burqa’ c’è follia e ignoranza, questo senza ombra di dubbio, anche se – ‘ascoltata’ per le brevi la moschea lidense – ci sarebbe da escludere qualsiasi collegamento realmente religioso; la comunità bangladina, anche a Ostia, è ben integrata al tessuto cittadino – grazie più ai responsabili della moschea - e dedita al lavoro e agli affari. E allora c’è da pensare che tutto intorno a questo ‘mostro in prima pagina’ ci sia anche la strumentalizzazione di tanti che oggi si svegliano scandalizzati e increduli. Ipocriti. C’è da pensare che dietro a questo sbigottimento dell’ultima ora si celi il solito scoop utile a fini propagandistici e soprattutto speculativo economici.
Infatti sono almeno dieci anni che a Ostia si cerca di attivare un ‘Tavolo della Pace e del Dialogo’ (30 anni che si parla di questo, ndr) mettendo al centro della rete territoriale i referenti delle varie religioni a fianco delle istituzioni. Dopo anni e anni di battaglie, dopo aver riunito al Castello Giulio II (stesso luogo esatto da dove nel 849 d.C. si capitanava la Battaglia di Ostia) i referenti locali delle religioni abramitiche e firmato insieme un documento oggi nella ‘sala d’armi’, copie di cui sono nelle principali luoghi di culto lidensi) un consigliere di centro destra e uno di centro sinistra, vincendo le ipocrisie di tanti, hanno almeno prodotto una delibera istitutiva n° 10975 del 2015. Ma di li avanti la beffa di un ‘ufficio’ sulla carta e mai attivato.
Perché mettere al centro i religiosi? Perché mettere al centro dei territori i ‘padri’ significherebbe sottrarre a tanti il dio che venerano abbattendo la sua ‘statua’. Si, è sempre lui, il dio denaro: il vitello d’oro, i soldi e il potere che da questi ne deriva. E’ molto probabile che dietro alle progettazioni vicine agli ambiti inter culturali girino molti quattrini da un lato, dall’altro folte masse da orientare e polarizzare per il ben servito di imprenditori del sociale e politici di partito. Togliere di mezzo gli ‘uomini di Dio’ è mettere le mani sul suo ‘gregge’ e riceverne i benefici materiali.
Soldi, potere. Quel dio nato dalla corruzione di quella parte di popolo ebraico senza più morale e coscienza, ci racconta la Sacra Scrittura, si cela dietro al laicismo e al bieco ateismo, perché ha bisogno di eliminare i suoi “concorrenti” che, tutti uniti, sono un pericolo per chi usa e abusa degli uomini. Per fortuna che i nostri “fratelli maggiori”, come li chiamò San Giovanni Paolo II, seppero ricordare chi veramente fossero e riacquisire consapevolezza.
Chi scrive potrebbe fare nomi di persone e organizzazioni, ma non è sul singolo merito che vogliamo cambiare le cose, sui singoli fatti, sulle singole lobby, ma è sul metodo che deve farsi la differenza.
Il metodo del laicismo dei valori universali fine a se stessi e dell’ateismo è sbagliato, ma lo è anche il metodo degli scoop giornalistici connesso allo scandalo sociale dei politici e dell’invocazione di forze di polizia, armate e intelligence; sinistra atea e destra poliziesca sbagliano entrambi, propongono iniziative che non risolverebbero il problema. Quasi viene da pensare che non lo intendano risolvere.
Il metodo nuovo è il tavolo del la pace e del dialogo sui territori, un tavolo che parta dai ‘Padri’, dai responsabili locali delle religioni, dei culti, in collegamento con l’istituzione scolastica.
Da li si irradierà nel tessuto cittadino, con la stretta collaborazione delle scuole della Repubblica, la rete verso le famiglie, i politici, gli amministratori, i volontari, i lavoratori. Una tenda sui popoli, a loro protezione, potrà essere innalzata e Ostia, come qualunque cittadina se ne premunisca, potrebbe essere davvero chiamata, come il suo Patrono Sant’Agostino diceva, Città di Dio.
E’ possibile prevenire la violenza degli estremismi religiosi e di chi è di fatto loro alleato, chi dice di voler risolvere il problema soltanto ‘accusando’ da un lato o nascondendolo sotto il tappeto dell’ateismo dall’altro. E’ possibile edificare una città dal Cuore dell’ Uomo mettendo al centro Dio e i suoi ‘Padri’, abbattendo il vitello d’oro.