Chiesa
di Giuseppe Udinov
Vescovi Usa: approvato il documento sull’Eucaristia
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Ci siamo! Ii vescovi degli Stati Uniti, riuniti in plenaria a Baltimora (per la prima volta in presenza dallo scoppio della pandemia), hanno approvato un testo che sintetizza e rilancia il magistero cattolico sulla Comunione, ma che non fa alcuna menzione della questione aborto o del divieto ai politici cosiddetti pro-choice di accedere al Sacramento, come del resto già avevano preannunciato nel giugno scorso. “Il mistero dell’Eucaristia nella vita della Chiesa” è il titolo del documento - il primo del genere approvato in quindici anni - che ha raccolto 222 voti a favore, 8 contrari e 3 astenuti. Una ampia maggioranza che evidenzia un cambio di passo all’interno dell’episcopato, la cui assemblea dello scorso giugno aveva registrato non poche polemiche sull’opportunità di redigere un simile documento.
Nelle intenzioni originarie, esso doveva infatti contenere delle indicazioni per concedere o negare la Comunione ai politici che si dichiarano cattolici ma che appoggiano legislazioni a favore dell’aborto o di quelle che alcuni presuli hanno definito “ferite” nel corpo della Chiesa, come eutanasia e unioni tra persone dello stesso sesso. La questione rischiava di creare forti spaccature all’interno della Usccb, tanto che la stessa Santa Sede, tramite una lettera del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Luis Ladaria, aveva espresso la propria preoccupazione invitando al dialogo e all’ascolto.
Dopo varie richieste di emendamenti da parte di alcuni vescovi, sostanzialmente su correzioni linguistiche, i presuli si sono trovati infine quasi tutti concordi nel dare il placet al testo di circa 26 pagine redatto da un comitato dottrinale. In esso, non si trova alcun cenno al divieto della Comunione ai politici cattolici, né si parla di aborto in modo esplicito. Si sottolinea, però, la “speciale responsabilità” dei personaggi pubblici di fede cattolica di conformare le loro posizioni “alla fede e alla morale della Chiesa” e di riconoscere e promuovere la vita dei non nati.
“Ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo mentre si è in stato di peccato mortale rappresenta una contraddizione”, si legge in un punto del documento, che richiama le lettere di San Paolo, il magistero dei Pontefici e documenti passati della Conferenza episcopale Usa. “La persona che, con la propria azione, ha rotto la comunione con Cristo e la sua Chiesa ma riceve il Sacramento benedetto, agisce in modo incoerente, rivendicando e rifiutando la Comunione allo stesso tempo. È quindi un controsenso che esprime una comunione che di fatto è stata rotta”.
Ai singoli vescovi viene quindi affidato il compito di “porre rimedio a situazioni che comportano azioni pubbliche in contrasto con la comunione visibile della Chiesa e la legge morale”. Mentre a tutti i cristiani è ribadito l’invito a “servire la famiglia umana sostenendo la vita e la dignità” di tutte le categorie vulnerabili: “Il bambino non nato, i migranti e i profughi, le vittime di ingiustizia razziale, malati e anziani”.
Il documento ribadisce inoltre il significato dell’Eucarestia, così come istituita da Cristo, come reale presenza del Signore. Una risposta, questa, al calo negli Stati Uniti della comprensione del sacramento da parte di numerosi cattolici, nonché l’impatto della pandemia sulla pratica religiose.