Storie
di Raffaele Dicembrino
Omicidio Cerciello Rega: prof condannata
Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano
E’ stata condannata a otto mesi di reclusione Eliana Frontini, la professoressa di Novara che nel 2019 scrisse sui social “un carabiniere in meno”, riferendosi all’omicidio di Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma la notte fra il 25 e il 26 luglio al termine di uno scontro con due giovani americani. La donna, per la quale la pm Silvia Baglivo aveva chiesto tre mesi, è stata accusata di vilipendio alle Forze armate e diffamazione. Assolto, invece, il marito della donna, Norberto Breccia, che era accusato di favoreggiamento per aver tentato di sviare le indagini accollandosi la responsabilità del gesto.
“Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”, aveva scritto la donna sul gruppo Facebook “Sei di Novara se…”. La prof dell’istituto Pascal di Romentino è stata processata con rito abbreviato. E, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, non era presente in Aula, così come il marito. La donna dovrà risarcire anche le parti civili entro un anno per ottenere il beneficio della sospensione condizionale della pena. Si tratta di 8mila euro, da risarcire alla vedova del carabiniere ucciso, Rosa Maria Esilio, e 5mila euro per il ministero della Difesa.
«Abbiamo appreso della condanna a 8 mesi pronunciata nei confronti di Eliana Frontini, l’insegnante novarese che commentò su facebook la morte del vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, sostenendo “meno uno” e che nessuno avrebbe sentito la mancanza di una persona con lo sguardo poco intelligente. Riteniamo che la poca intelligenza risieda in quel commento e accogliamo favorevolmente la punizione inflitta. La lezione questa volta l’ha avuta la professoressa». Lo dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«Ci auguriamo - prosegue Conestà – che questa condanna sia da monito per tutti coloro i quali gettano fango sui servitori dello Stato, denigrandoli finanche avvolti nel tricolore come accaduto con il povero collega Cerciello Rega. Il rispetto degli uomini e le donne che indossano la divisa, si traduce nel rispetto nei confronti dello Stato e delle istituzioni che rappresentano. Un’insegnante questo avrebbe dovuto saperlo, ma siamo sicuri – conclude – che ora lo abbia capito».