Chiesa

di Raffaele Dicembrino

Papa Francesco all’Angelus: “Giù la maschera”

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

E’ un invito a cercare ogni giorno la verità di Gesù, la riflessione di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus, dalla finestra dello studio nel Palazzo apostolico, nell’ultima domenica dell’Anno liturgico.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo della Liturgia di oggi, ultima domenica dell’Anno Liturgico, culmina in un’affermazione di Gesù, che dice: «Io sono re» (Gv 18,37). Egli pronuncia queste parole davanti a Pilato, mentre la folla grida di condannarlo a morte. Lui dice: “Io sono re”, e la folla grida di condannarlo a morte: bel contrasto! È giunta l’ora cruciale. In precedenza, sembra che Gesù non volesse che la gente lo acclamasse come re: ricordiamo quella volta dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando si era ritirato da solo a pregare (cfr Gv 6,14-15).

Il fatto è che la regalità di Gesù è ben diversa da quella mondana. «Il mio regno – dice a Pilato – non è di questo mondo» (Gv 18,36). Egli non viene per dominare, ma per servire. Non arriva con i segni del potere, ma con il potere dei segni. Non è rivestito di insegne preziose, ma sta spoglio sulla croce. Ed è proprio nell’iscrizione posta sulla croce che Gesù viene definito “re” (cfr Gv 19,19). La sua regalità è davvero al di là dei parametri umani! Potremmo dire che non è re come gli altri, ma è Re per gli altri. Ripensiamo a questo: Cristo, davanti a Pilato, dice di essere re nel momento in cui la folla è contro di Lui, mentre quando lo seguiva e lo acclamava aveva preso le distanze da questa acclamazione. Gesù si dimostra, cioè, sovranamente libero dal desiderio della fama e della gloria terrena. E noi – chiediamoci – sappiamo imitarlo in questo? Sappiamo governare la nostra tendenza a essere continuamente cercati e approvati, oppure facciamo tutto per essere stimati da parte degli altri? In quello che facciamo, in particolare nel nostro impegno cristiano, mi domando: cosa conta? Contano gli applausi o conta il servizio?

Gesù non soltanto rifugge da ogni ricerca di grandezza terrena, ma rende anche libero e sovrano il cuore di chi lo segue. Egli, cari fratelli e sorelle, ci libera dalla sudditanza del male. Il suo Regno è liberante, non ha nulla di opprimente. Egli tratta ogni discepolo da amico, non da suddito. Cristo, pur essendo al di sopra di tutti i sovrani, non traccia linee di separazione tra sé e gli altri; desidera invece fratelli con cui condividere la sua gioia (cfr Gv 15,11). Seguendolo non si perde, non si perde nulla, ma si acquista dignità. Perché Cristo non vuole attorno a sé servilismo, ma gente libera. E – chiediamoci ora – da dove nasce la libertà di Gesù? Lo scopriamo tornando alla sua affermazione di fronte a Pilato: «Io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità» (Gv 18,37).

La libertà di Gesù viene dalla verità. È la sua verità che ci fa liberi (cfr Gv 8,32). Ma la verità di Gesù non è un’idea, qualcosa di astratto: la verità di Gesù è una realtà, è Lui stesso che fa la verità dentro di noi, ci libera dalle finzioni, dalle falsità che abbiamo dentro, dal doppio linguaggio. Stando con Gesù, diventiamo veri. La vita del cristiano non è una recita dove si può indossare la maschera che più conviene. Perché quando Gesù regna nel cuore, lo libera dall’ipocrisia, lo libera dai sotterfugi, dalle doppiezze. La miglior prova che Cristo è il nostro re è il distacco da ciò che inquina la vita, rendendola ambigua, opaca, triste. Quando la vita è ambigua, un po’ di qua, un po’ di là, è triste, è molto triste. Certo, con i limiti e i difetti dobbiamo sempre fare i conti: tutti siamo peccatori. Ma, quando si vive sotto la signoria di Gesù, non si diventa corrotti, non si diventa falsi, inclini a coprire la verità. Non si fa doppia vita. Ricordate bene: peccatori sì, siamo tutti, corrotti, mai! Peccatori sì, corrotti mai. Ci aiuti la Madonna a cercare ogni giorno la verità di Gesù, Re dell’Universo, che ci libera dalle schiavitù terrene e ci insegna a governare i nostri vizi.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

21/11/2021
2709/2023
S. Vincenzo de' Paoli

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Chiesa

“Una sconfitta per l’umanità”

Il cardinale Parolin commenta il referendum irlandese con parole nette. I giornali tentano di raccontare una Chiesa “aperturista” che non esiste, per far approvare il vergognoso ddl Cirinnà

Leggi tutto

Società

Hadjadj: non scegliete il male minore

L’Italia è chiamata al referendum su una riforma costituzionale molto pervasiva; la Francia
vede prepararsi le elezioni con i cattolici che propendono (come avviene anche nel Belpaese) per il
centrodestra, diviso oggi tra liberalconservatori e nazionalisti duri e puri. Il filosofo Fabrice Hadjadj,
intervistato da Famille Chrétienne, invita a «tracciare un sentiero nel mezzo di Mordor»

Leggi tutto

Politica

DA GENTILONI SU FAMIGLIA SOLO PAROLE VUOTE

“Conferenza nazionale di settembre è gigantesca presa in giro”

Leggi tutto

Chiesa

Un Incontro con Franco Nembrini

La Traccia” è il nome di un particolarissimo istituto scolastico, fondato trent’anni fa dall’educatore bergamasco noto per le sue trasmissioni su Dante e su Pinocchio. Vi si tengono ben undici giorni di festa, con altrettante sere: in una di queste abbiamo incontrato “Franco” per una lunga chiacchierata

Leggi tutto

Società

Greenwahing e Greta Thunberg

Il greenwashing è solo una moda, che per qualche oligarchia nasconde interessi finanziari, e certamente è impensabile che una leadership come quella di Greta Thunberg, la giovane attivista svedese, possa reggersi in piedi da sola. Tuttavia l’attacco alla sua persona è due volte miope: perché colpisce una ragazzina e perché sembra non vedere le verità indicate dalla sua voce.

Leggi tutto

Chiesa

L’arcivescovo Gallagher all’Onu: i diritti umani sono sempre inalienabili

Gallacher - Il segretario del Vaticano per i Rapporti con gli Stati, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ha invitato le Nazioni Unite a “riscoprire il fondamento dei diritti umani, al fine di attuarli in modo autentico”, mentre il mondo continua a prendere misure per combattere l’emergenza sanitaria in corso.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano