Politica
di Roberto Signori
Eutanasia: la legge divide i parlamentari e slitta ancora
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È slittato di un’altra settimana l’approdo in Aula del disegno di legge sull’Eutanasia. Il testo, dopo il rinvio dal 25 ottobre, era calendarizzato per lunedì prossimo, il 22 novembre, ma i presidenti delle commissioni che lo stanno esaminando, Mario Perantoni della Giustizia e Maria Lucia Lorefice degli Affari costituzionali, hanno dovuto chiedere al presidente Roberto Fico lo spostamento al 29, prendendo atto dell’impossibilità di arrivare a una quadra. La materia divide le forze politiche, anche al loro interno, e si profila uno scenario da ddl Zan.
Pur rimandando la questione appare molto difficoltoso giungere a trovare una sintesi. Sul tavolo ci sono 380 emendamenti ancora da votare e i tentativi dei relatori, Alfredo Bazoli del Pd, e Nicola Provenza del M5S, di riformularli per rendere sostenibile la discussione si sono rivelati fallimentari. «Noi vogliamo evitare il muro contro muro. Abbiamo sempre tenuto la porta aperta al dialogo e alla discussione con il centrodestra», ha detto Bazoli. L’indice è puntato in particolare contro Lega e Coraggio Italia all’interno delle forze di maggioranza e contro l’opposizione di FdI. Ma la verità è che il testo divide trasversalmente e internamente anche gli stessi partiti, dove le ali cattoliche non vedono di buon occhio una pratica che per il Vaticano è «una nuova forma di eugenetica» e «un crimine contro la vita umana».
Per questo si profila un rischio affossamento, una sorta di riedizione di quanto accaduto con il ddl Zan. Lega e Coraggio Italia avevano chiesto più tempo per la discussione. «Dobbiamo ancora votare 380 emendamenti», ha ricordato Roberto Turri del Carroccio. «La nostra era una richiesta razionale; se finora abbiamo votato 10 emendamenti su 400 vedo difficile concludere la settimana prossimo. Noi chiedevamo una data più coerente con il lavoro da fare. I relatori hanno dato la massima disponibilità al confronto, se si vuole arrivare a una soluzione condivisa occorre lavorare con attenzione», ha aggiunto Fabiola Bologna di Coraggio Italia. Lo stesso Bazoli, non nasconde le difficoltà. «È un sentiero stretto, ma proviamo a percorrerlo», ha detto il relatore Pd, aggiungendo che «la settimana prossima avremo il quadro completo degli emendamenti accolti e delle riformulazioni, cercheremo di capire quali nodi rimangono sul tappeto e vedremo se troviamo una quadra che ci consenta di arrivare in fondo».
Insomma l’ennesimo tentativo del PD che è pronto a colare a picco grazie e soprattutto all’impegno quotidiano del Popolo della Famiglia