Storie
di Roberto Signori
In parrocchia salta l’evento con «l’ex gay»
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Luca Di Tolve, da gay a etero grazie alla conversione in Gesù Cristo ma guai a sostenerlo o volerlo raccontare. Così l’evento in programma il 27 novembre prossimo nella parrocchia dell’Immacolata di Modugno, insieme all’associazione Europa benedettina, è stato cancellato. Non prima, però, di una sollevazione di massa sui social, ma non solo: il Pd locale, il sindaco, il direttore generale della fondazione santi Medici di Bitonto hanno voluto dire la loro. Tutti hanno chiesto l’intervento autorevole dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano che, nella sua prima omelia di insediamento, nell’ottobre dell’anno scorso, aveva sottolineato «non lasceremo indietro nessuno».
Presentato come un «momento di preghiera» per accogliere la «testimonianza di conversione» di Luca Di Tolve, autore del libro «Ero gay», l’evento è stato definito una «vergogna». Non certo per la vicenda umana e personale dell’autore in questione, ma per l’accostamento alla fede e alla conversione. La locandina dell’evento aveva fatto sobbalzare il direttore generale della Fondazione Santi Medici di Bitonto, Giovanni Vacca che sulla sua pagina Facebook aveva sollevato la questione: «Questa mattina (sabato scorso, ndr) sta girando questa locandina con la quale si invita a vivere un momento di preghiera per chiedere la conversione dall’omosessualità: un concentrato di violenza nascosto da fede e buonismo. Nella mia Diocesi. Quella del dialogo interreligioso ed ecumenico. Sono questi i momenti in cui mi vergogno di essere cattolico – scrive Vacca - Non c’è limite alla vergogna. Spero che qualcuno intervenga per bloccare questa vergogna. Praticamente il messaggio è che oltre ad essere una malattia è anche un peccato da convertire».
Anche il sindaco di Modugno, Nicola Bonasia, aveva avuto parole di sconcerto. «Mi dispiace pensare che ancora oggi, nel 2021 – sottolinea - si possano associare fede e identità come se la sessualità dipendesse da un cammino di redenzione: è un messaggio desolante che rischia di diventare fortemente discriminatorio. Da parte nostra il massimo impegno per rendere Modugno una comunità inclusiva il più possibile, convinti che solo le diversità possano farci crescere e diventare una grande città». Anche il Pd locale aveva preso una forte presa di posizione, riprendendo alcune farsi della locandina che annunciava l’evento. Espressioni come «dallo smarrimento della propria identità alla redenzione», «rinascita a una nuova vita», «certo mondo omosessuale», per il Pd, «non hanno nulla a che fare con il messaggio cristiano e sicuramente con una Comunità parrocchiale, quale quella dell’Immacolata».
Ma Di Tolve non ci sta. Sul suo profilo Facebook parla di «macchina del fango» e rivolgendosi al sindaco Bonasia sbotta: «Indignato dovrei essere io, perché il sindaco deve rappresentare tutti i cittadini. E nessuno – prosegue di Tolve – deve discriminarmi. Prima di lanciarmi le pietre – conclude di Tolve – venga ad ascoltarmi e poi mi giudichi».