Società
di Giuseppe Udinov
Brian May contro il politicamente corretto ai Brit Awards
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Un’interessante riflessione di Brian May contro il politicamente corretto è venuta fuori durante un’intervista rilasciata dal leggendario chitarrista a The Mirror. A suscitare il dissenso dell’artista è la decisione degli organizzatori dei Brit Awards di introdurre categorie gender-neutral, ovvero non suddivise in base al genere dell’artista.
Una scelta che avrà luogo a partire dall’edizione 2022 e che lo staff ha spiegato con la volontà di rendere la premiazione “uno show inclusivo“ in cui “celebrare gli artisti solo ed esclusivamente per la musica e il lavoro che fanno, e non per come scelgono di identificarsi o per come gli altri li vedono”.
L’appuntamento è per l’8 febbraio 2022, e Brian May ha detto la sua sul politicamente corretto e ha tirato in ballo Freddie Mercury, ex frontman dei suoi Queen di cui ieri si è celebrato il trentesimo anniversario della sua scomparsa. Di Freddie Mercury, del resto, si chiacchiera ancora in termini di orientamento sessuale per il suo essere diventato col tempo un’icona gay,
Il chitarrista parla di “decisione presa senza riflettere”. Addirittura Brian May è convinto che i Queen, se facessero ancora dischi, potrebbero restare esclusi da manifestazioni come i Brit Awards proprio perché nella loro formazione non ci sono persone di colore, transgender e così via: “Non rispetteremmo gli attuali criteri di diversità“, conclude il chitarrista. Tra le sue dichiarazioni da segnalare alcuni interessanti spunti.
“Ci sono tante cose che funzionano e vanno lasciate così come sono. Sono stanco di chi cerca di cambiare le cose senza pensare alle conseguenze a lungo termine. Alcune idee portano a un miglioramento, altre no”.
“Con l’aria che tira, oggi la gente ha paura di dire quello che pensa. Sono convinto che in molti siano convinti che certe cose non vadano bene, ma non osano dire nulla. Prima o poi questo problema esploderà”.
Poi un pensiero per Freddie Mercury:
“Veniva da Zanzibar, non era inglese e nemmeno bianco. Ma non importava a nessuno, non ne abbiamo neanche parlato. Non ci siamo mai chiesti se fosse il caso lavorare con lui, se avesse il giusto colore della pelle o la giusta tendenza sessuale. Non è mai successo e il fatto che oggi si debba pensare a tutto questo mi spaventa“.