Politica
di Roberto Signori
Giù le mani da Babbo Natale
Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano
Il pessimo gusto dello spot del servizio postale norvegese Posten che a lor dire celebrerebbe i diritti Lgbtq sta facendo il giro del mondo. Racconta della storia d’amore tra Harry e Babbo Natale. A 2.147 chilometri da Oslo, e più precisamente a Pianezza, hinterland di Torino, Lucianella Presta in Gurrado, consigliera di maggioranza dell’attuale giunta guidata da Roberto Signoriello, scende in campo in difesa e nel rispetto dei bambini e del “loro” Babbo Natale con un post su facebook “Pedofilia di Stato”, evidenzia la consigliera, eletta in consiglio comunale con la lista Insieme per Pianezza e sostenitrice del Popolo della famiglia.
“Un crimine vigliacco per sabotare la mente dei bambini e stuprare la loro anima. Vogliono distruggere i loro sogni per realizzare i loro progetti di trasformare la società brutalizzando la realtà e la Verità”. Parla di “ideologia gender” voluta “dalle elite” e che “L’Onu e l’Ue vogliono imporre”.
Lo spot di Posten - come ha spiegato il direttore marketing del servizio postale, Monica Solberg, è stato realizzare per “celebrare” i 50 anni della depenalizzazione dell’omosessualità in Norvegia, racconta una storia d’amore tra un uomo e Babbo Natale che è però troppo impegnato a girare il mondo per consegnare i regali e ha poco tempo da trascorrere con l’uomo che ama. Qui si inserisce lo spot delle poste che si offre di aiutare Santa Claus nella consegna dei pacchi per garantirgli più tempo da trascorrere con Harry.
“Dobbiamo proteggere i bambini e trasmettere loro la fede, unico antidoto a questo veleno satanico. E cercare di fermare questa follia. E pregare, e convertirci, perché contro un resto convertito davvero a Cristo il demonio non può nulla. Preghiamo per i nostri bambini e ragazzi, contro questa follia!” conclude la coraggiosa sostenitrice del Popolo della Famiglia.
Naturalmente molti media, La Repubblica in testa non hanno perso occasione per tornare a narrare di una fantomatica omofobia tralasciando la verità e l’unico obiettivo di una campagna di questo tipo, “stordire” i bambini con una rappresentazione falsa e fuori luogo del loro amato Babbo Natale.