Politica

di Giuseppe Udinov

Il Portogallo tra eutanasia e maternità surrogata

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Nella stessa notte in cui ha rimandato alle Camere la legge sull’eutanasia, il presidente portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, ha promulgato la legge sulla maternità surrogata, approvata la scorsa settimana dal Parlamento con diverse modifiche alla precedente versione per superare i veti sollevati dalla Corte costituzionale.

La decisione di Rebelo de Sousa è emersa mediante una nota pubblicata sul sito ufficiale della Presidenza, a soli tre giorni dall’approvazione del regolamento in Parlamento con i voti a favore di sinistra – ad eccezione dei comunisti – e Iniziativa liberale.
La norma consente l’accesso alle cosiddette “pance surrogate” alle donne senza utero o con una lesione o una situazione clinica che “assolutamente e definitivamente” impedisce loro di rimanere incinta.

In Portogallo, una legge di questo tipo era entrata in vigore nell’agosto 2017, ma era stata successivamente posta al veto dalla Corte Costituzionale, ritenendo che violasse principi e diritti, compreso il ripensamento da parte della donna incinta. Nel luglio 2019 è stato nuovamente approvato un disegno di legge sulla maternità surrogata, ma non c’è stato consenso tra i deputati per includere il periodo di ripensamento, quindi la Corte costituzionale ha nuovamente posto il veto.
Con la nuova legislatura, con una diversa composizione parlamentare, la Camera ha approvato venerdì un’altra versione della legge, che prevede che la donna incinta abbia tempo fino a 20 giorni dopo il parto – fino alla registrazione del bambino – per ripensarci e decidere di non dare via il bambino.

Alla legge è stato inoltre aggiunto che la gestante è una donna che “preferibilmente” è già stata madre e che prima di iniziare il trattamento è richiesto un parere del Collegio degli Psicologi, oltre a quello del Collegio dei Medici, che era già incluso nelle versioni precedenti.

Contemporaneamente Rebelo de Sousa, ha posto il veto alla legge che depenalizza l’eutanasia e ha chiesto al Parlamento di chiarire i motivi per cui si può accedere alla morte medicalmente assistita. Quindi la questione dovrà essere ripresa nella prossima legislatura, poiché la Camera sarà sciolta alla fine questa settimana.

Il presidente aveva già bloccato una precedente versione della legge inviandola alla Corte costituzionale per il riesame e i giudici avevano finito per porvi il veto, ritenendo che alcuni concetti fossero “imprecisi”.

Il presidente fa notare che in una parte del testo si richiede che ci sia una “malattia mortale”, come già previsto nella prima versione della legge, ma in altre aggiunge, in questa nuova versione, che può anche essere applicato nei casi di “malattia incurabile”, anche non mortale, e di “malattia grave”.

“Il presidente chiede all’Assemblea della Repubblica di chiarire se è necessaria una ‘malattia mortale’, se solo ‘incurabile’ o solo ‘grave’”, si legge nel comunicato.

La nuova legge sull’eutanasia era stata approvata con i voti favorevoli di gran parte dei deputati del Partito Socialista (7 contrari), del Bloco de Esquerda, del PAN animalista, di Los Verdes (Pev) e dell’Iniziativa Liberale, nonché oltre a 13 parlamentari del Psd (centrodestra) e due deputati del gruppo misto.

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01/12/2021
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