Storie
di Roberto Signori
Brosio: Brosio: Scellerato pensare di liberare ospedali con iniezione letale
Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano
‘‘Se andiamo ad incidere sulla vita e la morte è la fine. Se tu accetti in toto l’aborto e in toto l’eutanasia significa che l’uomo vuole incidere sulla volontà di Dio e cioè sul principio della vita e su quello della morte. La scienza può intervenire accompagnando il paziente alla morte usando le cure palliative che gli permettono di non soffrire. Certo ci sono casi limite, ma la legge deve sempre salvaguardare la vita’‘. Così all’Adnkronos il giornalista Paolo Brosio,
‘L’aborto per me è uno dei più grossi crimini - sottolinea il giornalista - c’è una ideologia che fa capo alla religione cristiana che dice che un bambino è frutto della volontà di Dio e un’altra che crede invece che il bambino sia una decisione della madre. Stessa cosa per l’eutanasia. Ormai sembra di assistere a un disegno preordinato dove l’uomo si sostituisce a Dio’‘.
‘‘L’eccezione - prosegue - non può diventare il pretesto per fare una legge dove negli ospedali passa la regola per cui, dato che le terapie intensive costano molti soldi e dato che tenere un anziano negli ospedali è oneroso, li uccidiamo tutti con un’iniezione letale. E questo sarebbe uno Stato caritatevole è misericordioso? - conclude Brosio - Non si scherza sulla vita umana, la trovo una cosa scellerata’‘.