Chiesa

di Tommaso Ciccotti

Guatemala:  i vescovi chiamano al dialogo e alla preghiera

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I Vescovi del Guatemala manifestano la loro “enorme preoccupazione” per il dilagare della violenza che ha causato numerose vittime, tra cui bambini, donne e persone innocenti “che cercavano solo il sostentamento onorevole per le loro famiglie, come anche membri delle forze dell’ordine pubblico che sono stati assassinati”. Di fronte agli episodi di “crescente violenza, polarizzazione e conflittualità”, in e tra i municipi di Nahuala e Santa Catarina Ixtahuacan, nel dipartimento di Solola, i Vescovi guatemaltechi “condannano e manifestano la loro indignazione per l’uso della violenza come strumento per raggiungere i propri obiettivi”. Quindi ribadiscono che “la violenza genera solo altra violenza”, e che “nella misura in cui dietro gli eventi c’è la criminalità organizzata, deve essere smascherata, i responsabili arrestati, giudicati e condannati”.

Il messaggio della Conferenza episcopale, ha come titolo “Dov’è tuo fratello Abele?” e la data dell’8 gennaio 2022, e si riferisce alle violenze che recentemente si sono fatte sempre più gravi ed efferate, tra le due comunità indigene di Nahuala e di Santa Catarina Ixtahuacan, in lotta per problemi di confine da più di un secolo.

Il Guatemala è uno dei 15 Paesi più violenti del mondo, e questo scontro tra le due comunità ha portato il Presidente del Guatemala a decretare da qualche mese una sorta di stato d’assedio nei due comuni.

“Facciamo appello a tutti i membri di questi popoli fratelli e soprattutto ai loro leader riconosciuti, affinché cerchino mezzi pacifici e conformi alla legge per argomentare le rispettive posizioni o salvaguardare i diritti” chiedono i Vescovi, ribadendo che le violenze rendono indifendibili anche le richieste legittime e che i meccanismi del dialogo devono essere sempre i canali fondamentali da seguire per la soluzione dei problemi. “Per questo ci rivolgiamo alle autorità nazionali e locali perché non cessino nella ricerca di soluzioni che disinneschino la violenza” scrivono i Vescovi, con un appello particolare alle comunità, agli operatori pastorali, e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, “a lavorare e a pregare per la pace

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11/01/2022
3005/2023
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