Chiesa

di Tommaso Ciccotti

Gallagher: valori per favorire l’incontro dei popoli

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Nelle relazioni fra gli Stati, per affrontare le sfide globali di oggi, “serve andare oltre la normalità o la semplice ripetizione di cliché e di formule preordinate, sulla cui efficacia la prassi internazionale pone non pochi dubbi e riserve”. Per questo “occorre restare in mare aperto, navigando nell’orizzonte della più vasta carità”. Nell’intervento pronunciato questo pomeriggio in occasione dell’incontro “La diplomazia dei valori e lo sviluppo”, organizzato dall’associazione “Carità politica” presso l’aula Pio XI di Palazzo San Calisto a Roma, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario della Segreteria di Stato per i rapporti con gli Stati, ha sintetizzato così il senso e la prospettiva dei rapporti internazionali in un contesto, quello attuale, inedito nella sua complessità e che per questo richiede strumenti, e modelli, nuovi. O rinnovati.

All’evento promosso, come si accennava, dall’associazione di diritto pontificio ed ente morale riconosciuto dallo Stato italiano e presieduta da Alfredo Luciani, hanno partecipato 35 fra ambasciatori e rappresentanti diplomatici. Fra questi l’ambasciatore del Guatemala presso la Santa Sede, Alfredo Vásquez Rivera, che ha tenuto l’altro intervento previsto oltre a quello del presule. Una comunità, quella periodicamente riunita, e formata con impegno encomiabile, da Carità politica, fondata sulla condivisione dei valori del rispetto reciproco, del dialogo religioso, dello sviluppo equo e sostenibile. Una comunità che da Roma (il gruppo è esteso anche ai diplomatici accreditati presso lo Stato italiano) e dalla Città del Vaticano guarda al mondo e alla quale è stato dedicato il volume “La diplomazia dei valori e sviluppo”, realizzato dalla stessa associazione e distribuito ai partecipanti. “La diplomazia dei valori può veramente ispirare l’azione dei governi – ha detto l’arcivescovo Gallagher nel corso del suo intervento -. Infatti, davanti alle sfide comuni che richiedono alla Comunità internazionale di trovare soluzioni condivise, la diplomazia dei valori mirata a promuovere il bene della famiglia umana al di là di ogni interesse particolare risulta particolarmente idonea per promuovere lo stile multilaterale che ha caratterizzato i rapporti internazionali dalla fine della seconda guerra mondiale e che oggi è diventato essenziale”.

La diplomazia pontificia, ha ricordato Gallagher, cerca di “ricollocare situazioni concrete nella prospettiva realistica del bene comune e dell’umanesimo”. Il traguardo dell’azione conseguente dunque deve necessariamente mirare ai valori che favoriscono nel concreto lo sviluppo umano integrale. Il quale, per essere tale, ha ricordato il presule citando la Populorum progressio, deve essere “volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”. Oggi però, rispetto a diritti che la Dichiarazione universale del 1948 voleva validi sempre, in ogni epoca, luogo e cultura, “si nota – ha spiegato il presule - una presa di distanza”, “quasi che il senso profondo dei diritti umani sia contestualizzabile”. Di fatto, “la tentazione moderna e post-moderna” è di considerare i diritti umani “negando il loro nesso all’umanità su cui sono fondati, collocandoli in una prospettiva soggettivistica”, così che essi finiscono con il diventare semplice espressione di gruppi di interesse particolari. “Tale fenomeno – ha spiegato ancora l’arcivescovo, che ha citato più volte il compianto arcivescovo Aldo Giordano, già nunzio presso l’Unione europea – è ben percepibile alla luce delle rivendicazioni sempre più insistenti di gruppi radicali che emergono da ideologie legate alla cosiddetta Cancel culture” e che “si presentano spesso come portavoce delle vittime di alcune forme specifiche di discriminazione”, “rinchiudendosi in una difesa ad oltranza della propria identità, in ultimo intollerante nei confronti di qualsiasi altro pensiero”.

Si tratta di tendenze che sono alla base di quella “colonizzazione ideologica” di cui parla Papa Francesco, il quale invece, nella Fratelli tutti insiste su una “società in cui il valore come esseri umani è senz’altro più importante di qualsiasi gruppo minore, sia esso la famiglia, la nazione, l’etnia o la cultura”. E’, ha spiegato ancora il presule, il senso della “dimensione anzitutto sociale e relazionale della persona umana”. E la famiglia “è il primo luogo dove la persona umana impara a scoprire e vivere la propria dimensione sociale”. L’insistenza sulla “dimensione sociale dello sviluppo, la quale abitualmente si richiama alla solidarietà, risuona in modo particolare quando il Papa ci propone addirittura il concetto di fraternità come modello sociale universale”, ha continuato Gallagher, richiamando così “la politica internazionale ad un approccio integrale che includa un dialogo interdisciplinare, con la premessa che tutti sono cittadini del mondo con uguali diritti e doveri”. Ma, afferma il Papa, “mentre la solidarietà è il principio di pianificazione sociale che permette ai diseguali di diventare eguali, la fraternità è quello che consente agli eguali di essere persone diverse”. Il contributo della diplomazia dei valori è allora anche quello “di favorire una più vasta ed efficace azione per l’incontro dei popoli, per la cooperazione secondo le loro libere ed autentiche sensibilità nazionali”, poiché, come dice Papa Francesco, “la giustizia esige di riconoscere e rispettare non solo i diritti individuali ma anche i diritti sociali e i diritti dei popoli”.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

21/01/2022
3009/2023
S. Girolamo

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Società

Senza bambini non si cresce

Il vescovo Negri dice che sei milioni di aborti hanno contribuito alla crisi del Paese e ha ragione

Leggi tutto

Politica

L’Argentina e l’aborto

Sembra provvidenziale questa retiterata volontà del Presidente argentino Macri di impedire la legalizzazione dell’aborto nel Paese sudamericano. Infatti, negli stessi giorni in cui il Capo di Gabinetto del Presidente della Repubblica Marcos Peña dichiara ufficialmente che, la depenalizzazione dell’omicidio del concepito nel grembo materno, «non è nei programmi» del Governo (cfr. Marcos Peña: “No está en agenda avanzar” con la legalización del aborto, “La Nación”, 22 de noviembre de 2016), il Nobel per la Letteratura Daniel Mantovani (“El ciudadano ilustre”), descrive un Paese alla ricerca delle proprie «radici europee» e «di una forte e coesiva identità nazionale» (cit. in L’Argentina, un Nobel in ritardo e la ricerca dell’identità nazionale, “Il Corriere della Sera”, 23 novembre 2016, p. 41). E quali possono essere queste “radici europee” se non quelle dell’umanesimo cristiano? Nella vigente Costituzione argentina del resto il Parlamento è chiamato fra l’altro a «dettare un regime di sicurezza sociale speciale» per il bambino anche «durante la gravidanza» (art. 75, co. 23). Per l’ordinamento nazionale appunto l’aborto è ammesso solo in caso di pericolo di vita, stupro o grave pregiudizio per la salute fisica della donna.

Leggi tutto

Chiesa

Che piacere quella prolusione, cardinal Bassetti!

Fattore famiglia e incentivi alla maternità al centro delle preoccupazioni del nuovo presidente Cei. Ed i lavori saranno lunghi e complessi
.

Leggi tutto

Società

VEGETALI TERMINABILI, ADESSO NEL REGNO UNITO I MEDICI SARANNO ANCHE GIUDICI

Lady Black, della Corte Suprema dell’UK, ha decretato che non sarà più necessario rivolgersi alla Corte di Protezione per togliere cibo e acqua ai malati

Leggi tutto

Politica

No all’ideologia, sì alla vita. Il PdF e la cultura della socialità.

Maria Marilu Salvati, laureata in sociologia, militante del Pdf Piemonte, esponente del PdF Giovani di Torino, lancia un appello

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco annuncia il Giubileo 2025

Per Papa Francesco il giubileo del 2025 sarà segno di rinascita dopo le sofferenze della pandemia

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano