Politica
L’Argentina e l’aborto
Sembra provvidenziale questa retiterata volontà del Presidente argentino Macri di impedire la legalizzazione dell’aborto nel Paese sudamericano. Infatti, negli stessi giorni in cui il Capo di Gabinetto del Presidente della Repubblica Marcos Peña dichiara ufficialmente che, la depenalizzazione dell’omicidio del concepito nel grembo materno, «non è nei programmi» del Governo (cfr. Marcos Peña: “No está en agenda avanzar” con la legalización del aborto, “La Nación”, 22 de noviembre de 2016), il Nobel per la Letteratura Daniel Mantovani (“El ciudadano ilustre”), descrive un Paese alla ricerca delle proprie «radici europee» e «di una forte e coesiva identità nazionale» (cit. in L’Argentina, un Nobel in ritardo e la ricerca dell’identità nazionale, “Il Corriere della Sera”, 23 novembre 2016, p. 41). E quali possono essere queste “radici europee” se non quelle dell’umanesimo cristiano? Nella vigente Costituzione argentina del resto il Parlamento è chiamato fra l’altro a «dettare un regime di sicurezza sociale speciale» per il bambino anche «durante la gravidanza» (art. 75, co. 23). Per l’ordinamento nazionale appunto l’aborto è ammesso solo in caso di pericolo di vita, stupro o grave pregiudizio per la salute fisica della donna.
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