Storie

di Giuseppe Udinov

Tamil Nadu, suora arrestata con false accuse

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Le autorità indiane hanno arrestato una suora responsabile di un ostello con l’accusa di conversione forzata, culminata nel suicidio di una studentessa minorenne della Sacred Heart Higher Secondary School di Michaelpatti, villaggio nel distretto di Thanjavur (diocesi di Kumbakonam, Tamil Nadu). La ragazza, di 17 anni, era ospite del centro la cui gestione ricade sotto l’amministrazione scolastica e si è avvelenata nella sua stanza il 9 gennaio scorso, morendo a distanza di 10 giorni nonostante i tentativi di cura.

A causa del decesso, gli inquirenti hanno fermato la 62enne suor Sahaya Mary incriminandola in base all’articolo 305 del codice penale (favoreggiamento nel suicidio di un minore), 511, 75 e 82 comma 1. Tuttavia, nella denuncia (il First information report) redatta dai poliziotti che sono riusciti a parlare con la vittima prima della morte, non si fa menzione del tentativo di conversione; una storia che sarebbe stata fatta circolare in realtà da elementi radicali indù locali per aizzare gli animi.

La religiosa appartiene alle suore francescane del Cuore immacolato di Maria, la cui sede è a Pondicherry. La giovane ha assunto il veleno il 9 gennaio, ma ha nascosto il gesto ed è stata ricoverata per continui conati di vomito. La polizia ha registrato la denuncia il 16 gennaio, tre giorni prima del decesso avvenuto il 19. Gli agenti hanno arrestato la suora, che viveva nel complesso e soffre fra l’altro di una marcata sordità.

La polizia ha anche commesso una palese irregolarità rivelando il nome della vittima [che noi preferiamo mantenere segreta per la minore età], che ha iniziato a circolare nei media e sui social network. La religiosa ha subito offerto la massima collaborazione agli inquirenti, per chiarire tutti i contorni della drammatica vicenda: la ragazza non voleva tornare a casa per le molestie subite dalla matrigna, una grande sostenitrice del Bjp (il Bharatiya Janata Party, di destra e al potere dal 2014). In un momento di profonda difficoltà ha deciso di avvelenarsi nella sua stanza.

Da vicenda privata, la storia è stata rilanciata sugli organi di informazione e in rete, assumendo una deriva politica con strumentalizzazioni su più fronti, compresa l’accusa (infondata) di conversione forzata.

Sul delicato argomento monsignor. Francis Anthonysamy, vescovo di Kumbakonam, esprime “grande cordoglio per la tragica morte” della ragazza, augurandosi che “giustizia sia fatta” per la suora che, al momento, è sotto custodia. Padre. John Zacharias, legale rappresentante della diocesi di Thanjavur, parla di “accuse false e prefabbricate” basate su tentativi di conversione mai avvenuti, perché “aveva solo dato ospitalità” a una ragazza in difficoltà. Ma la verità starebbe emergendo perché “non vi è prova alcuna” del tentativo di conversione forzata della minorenne. P. Santhanam SJ, avvocato gesuita del National Lawyers Forum of Religious and Priests ricorda che “la vittima ha perso la madre otto anni fa” e il padre “ha sposato un’altra donna” che “molestava” la ragazza. “Per questo - conclude - la giovane ha scelto di stare con le suore, anche durante il lockdown per il Covid non voleva tornare a casa nel timore di subire violenze dalla matrigna”.

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25/01/2022
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