Società

di Fabio Annovazzi

SUL PONTE SVENTOLO BANDIERA BIANCA, MINIMO I MORALI.

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”Che confusione, sarà perché ti amo” cantavano i Ricchi e Poveri negli anni ottanta. Ma qui l’unica confusione è quella creata da “sorella” pandemia e io non so capacitarmene. Due anni tra poco e non ce ne siamo ancora disfatti del regalo proveniente dai laboratori di Wuhan, anzi i danni si tanno ampliando, disintegrando la ragione oltreché i polmoni. Mi sembra di vivere in un momento in cui la dannata pallina con i riccioli, meglio denominata Covid19, stia facendo evaporare cervelli, incattivendo la gente, dividendo la nazione, spegnendo la ragione. Homo homini lupus, calza a pennello e non è solo un modo di dire latino, ma la triste realtà quotidiana con cui hanno a che fare quei pochi moderati come il sottoscritto che si ostinano a cercare di mitigare la gente spegnendo incendi dolosi di una pericolosità enorme. Essere moderati in questo frangente storico è più difficile che mai, il pericolo è di lasciarsi risucchiare da quella tremenda calamita che ti porta ad essere un partigiano di uno dei due schieramenti che si stanno scannando a vicenda. Devi lavorare come un equilibrista su di una fune sottile, senza protezioni, sopra una voragine mortale. No, non sto esagerando, mi limito ad osservare impietrito troppi occhi iniettati di sangue e bocche piene di bava peggio degli indemoniati. Estremisti che pontificano con la saccenza dei tuttologi, imperterriti nel seminare divisioni inutili, polemiche fuorvianti, quando sarebbe davvero opportuno stare tutti uniti di fronte ad un nemico di chiarissima origine artificiale e per questo ancora più pericoloso ed inafferrabile. Imposizioni inutili e sbagliate fanno da contraltare, sull’altro lato, ad un lassismo pericolosissimo di chi scherza col fuoco e prima o dopo rimane bruciato. Sui social è una guerra continua e reiterata, gli insulti reciproci fioccano che è una meraviglia. Che schifo. Vi è poi una disgustosa fiera dei paragoni da ambo le parti. Paragoni sempre insensati, fuori luogo o contesto. Si equiparano cose in equiparabili, per puntellare un palazzo che potrebbe miseramente cadere presto, da entrambi i lati. Mi diverte leggere i giornali dello scorso anno, quante profezie questi sapientoni hanno cannato in pieno, quanti proclami demagogici sono risultati assolutamente sbagliati. Dio c’è e non siete voi mi verrebbe da urlargli. Ma sarebbe uno sbraitare col vento contro, tempo perso, fiato sprecato. Lo dico subito, prima di fraintendimenti deleteri, io non sto con nessuno, non combatto una battaglia inutile in un terreno minato in cui il subdolo nemico non ha una identità precisa e forse non ce l’avrà mai. Non guerreggio e non per codardia, che non ho iscritto ancora attualmente nel mio DNA, ma per sana prudenza evangelica. “Siate prudenti come serpenti e miti come colombe” ci dice il Cristo nel Vangelo e io in questo frangente storico sconclusionato applico alla lettera il Suo accorato appello, sventolo bandiera bianca con il morale al minimo. Nessuno dei due schieramenti sul campo di battaglia mi avrà, a costo di fare la figura del renitente, odio gli estremisti. Compresi gli estremisti di centro sia chiaro. Quanti pavoni maramaldeggiano su piccoli e grandi schermi, mostrano il loro lato A talmente a dismisura che l’occhio inevitabilmente non può che prendere visione del lato B, e non è un bel vedere. Questa voglia di primeggiare, questa rissa continua, queste invasioni di ruolo, questa voglia di avere sempre ragione, di apparire i primi per mettersi in mostra, non mi appartiene. Così come non mi appartengono questi pseudo governanti che soffiano appositamente sul fuoco di una guerra civile insensata per celare i loro clamorosi errori gestionali. Stanno amabilmente nascondendo alla nazione la polvere sotto il tappeto, si credono furbi andando alla ricerca ossessiva della pagliuzza, dimenticando una trave gigantesca nei loro occhi. Quando l’ideologia acceca la ragione si prosegue come cavalli impazziti nel precipizio, niente da fare. Un esempio concreto: anni e anni di tagli alla sanità, migliaia di posti letto disintegrati, medici e personale sanitario in costante calo, dottori di famiglia che stanno diventando un miraggio, e nei nuovi lauti finanziamenti (a debito) al comparto si danno solo le briciole o poco più. Si foraggia invece alla grande la “parità di genere” e la transizione ecologica.

Piccola postilla fuori argomento per gli smemorati: tranquilli maltusiani, tra un po’ noi italiani caleremo ancora di brutto demograficamente, “inquinando” conseguentemente di meno, per cui mettetevi pure l’anima in pace se ci riuscite. E poi, dopo che la minestra è bruciata, questi ominicchi politici hanno anche il coraggio di cercare il pelo che è rimasto dentro. Intendiamoci, non sto giustificando il pelo, non doveva essere lì, ma se la minestra era saporita e cotta nessuno si sarebbe scandalizzato della sua presenza, è quasi fisiologico. Chi ha orecchi (pandemici) per intendere, intenda… Una cosa sola di positivo trovo in questo frangente: sono venute a galla le magagne, gli altarini nascosti, l’odio covato per troppo tempo nei cuori, una luce chiara illumina finalmente e mette in risalto la vera faccia delle persone. Basta maschere, basta ipocrisie, la paura ha svelato che tanti dottor Jekyll sono in realtà dei perfidi mister Hyde. Personaggi ambigui cui è meglio stare lontano perché come zombie potrebbero morderti facendoti diventare identici a loro. Quando regna l’odio nei cuori noi cristiani sappiamo bene chi regna in realtà, il nemico dell’uomo per eccellenza. Vegliamo sui nostri cuori prima che ci facciano prigionieri queste ideologie mortifere che accecano e uccidono anima e corpo. Lo dico con il cuore in mano anche al movimento politico di cui attualmente faccio parte: amici del PDF state lontano dagli estremisti! Alcuni, per fortuna e finalmente, si sono già allontanati da soli, sbraitano la loro ira altrove sputando nel piatto dove mangiavano pochi mesi orsono. In realtà, ad uno sguardo attento, facevano solo danni anche prima purtroppo, una fortuna che se ne siano andati. Anni di esperienza comunale mi hanno insegnato nitidamente una sola cosa: chi urla come un ossesso e non è capace di dialogo stia lontano dalla cosa pubblica, l’arte della vera politica non fa per lui, va bene a fare comizi nelle osterie. E questo vale anche per gli estremisti sul fronte opposto, che non nominerò per pudore, a cui sembra quasi che attualmente come movimento strizziamo troppo l’occhio. Non è un bene seguirli, ripeto, non è un bene, sono vittorie di Pirro, apparenti e destinate a divenire presto amarissime sconfitte. Il ruolo di partito di ispirazione cristiana, che si confà totalmente alla dottrina sociale della Chiesa cattolica, non può venire risucchiato da un emozione del momento, anche se superficialmente questa ha tutte le ragioni di essere. Rischiamo di perdere persone importanti, medici e personale sanitario che combattono contro il maledetto virus e non ambiscono per nulla a una guerra divisoria tra le persone. Occorre chiarezza, ognuno nel suo ruolo, ognuno coi suoi talenti, basta invasioni di campo per favore. Torniamo ad ascoltarci con pazienza e voglia di imparare l’uno dall’altro, là dove l’altro ne sa in certi ambiti più di me. Mi rendo ben conto quanto sia difficile cercare di barcamenarsi su posizioni che potrebbero apparire ambigue, ma il momento storico attuale pecca di molta volatilità: quello che si pensa oggi essere giusto potrebbe risultare domani un errore madornale. Per cui andiamoci con le pinze, evitiamo strade comode ma sbagliate. A chi ha lasciato il cammino iniziato insieme anni orsono dico che ha compiuto una scelta impulsiva, buttando via il bambino con l’acqua sporca. Ci sono sicuramente dei grossi nei, non lo metto in dubbio e li vedo bene, ma tutto sommato si sta benissimo in questa casa e spero che, nei prossimi mesi quando questa follia generalizza avrà (speriamo) fine, torneranno sul tavolo i veri problemi e i veri valori non negoziabili da difendere. Sì, perché mentre si combatte una guerra fratricida insensata e sporca, che lascerà macerie ovunque, i nodi al pettine si fanno sempre più grossi e sarà sempre più difficile districarli se non ci si mette mano velocemente. Riponete le armi, frenate le lingue, schiacciate tasti di dialogo e non di astio, e allora torneranno tempi migliori. Nel frattempo teniamo duro, prudenti come serpenti e miti come colombe.

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26/01/2022
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