Storie

di Raffaele Dicembrino

La storia della giornalista incinta aiutata dai talebani

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Se quando sei incinta e non sposata essere ospitata dai talebani ti sembra un rifugio sicuro, vuol dire che sei messa male”. Inizia così il racconto della storia “brutalmente ironica” capitata alla giornalista neozelandese Charlotte Bellis. La donna, inviata di Al Jazeera in Afghanistan ad agosto per seguire il ritiro delle truppe occidentali, era rientrata da poco nel quartier generale a Doha quando si è accorta di essere incinta del compagno, il fotografo belga Jim Huylebroek. Dovrebbe partorire una bimba a maggio.

Essendo illegale in Qatar avere figli senza essere sposata, la donna decide di licenziarsi e rientrare in Nuova Zelanda, ma le rigide norme anti-Covid imposte da Jacinda Ardern non glielo permettono. La reporter sostiene di aver inviato alle autorità neozelandesi 59 domande per ottenere un via libera “d’emergenza”, senza ottenere risposta. Le durissime regole decise per chi rientra dall’estero, inclusa la quarantena di dieci giorni in hotel/carceri gestiti da militari, sono state oggetto di forti critiche.

Charlotte e il compagno decidono quindi di ripiegare sul Belgio. Ma anche lì, racconta la giornalista sul New Zealand Herald, non si possono fermare più di tanto non essendo lei residente. A mali estremi, estremi rimedi. L’unico Paese per il quale lei e Jim hanno visti validi è l’Afghanistan, e così si rivolge direttamente ai suoi contatti tra alti funzionari talebani.

“Siamo felici per te, puoi stare qui, non avrai nessun problema”, le rispondono subito da Kabul, consigliandole comunque di dichiarare di essere sposata. E nel caso si venisse a sapere che non lo è, di “chiamarli”. “Andrà tutto bene”, pare l’abbiano rassicurata i talebani. L’ironia della sorte, scrive Bellis, “è che io stessa avevo attaccato i talebani per il trattamento delle donne, e adesso mi trovo invece a criticare il mio Paese”.

Chris Bunny, il capo del Sistema di isolamento e quarantena, ha spiegato che la domanda di Charlotte è stata respinta perché non soddisfaceva il requisito della partenza entro 14 giorni, ma il ministro neozelandese per l’emergenza Covid Chris Hipkins ha chiesto un’indagine sul suo caso.

Riassumendo: quando la Nuova Zelanda ha negato la sua richiesta di tornare a casa a causa delle restrizioni legate al coronavirus, la giornalista Charlotte Bellis ha dichiarato di aver dovuto cercare rifugio nell’Afghanistan guidato dai talebani come “donna incinta e non sposata. ”

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

31/01/2022
0206/2023
Ss. Marcellino e Pietro

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Società

PERIFERIE ESISTENZIALI: LA LOTTA TRA I GUARDIANI DELLE TENEBRE E I PORTATORI DI LUCE.

Nelle periferie esistenziali montane è in atto un evidente scontro tra i guardiani delle tenebre (spesso anche locali) e i portatori di luce. Un aspro conflitto tra chi vuole chiudere, accorpare, cancellare e annichilire le nostra realtà e chi viceversa lotta con tutto se stesso per mantenerle in vita, chiedendo a gran voce trattamenti equi e servizi essenziali

Leggi tutto

Politica

Curiosità sul G20

Vaccini, clima e salute al centro dell’agenda del capi di Stato. In programma oggi il meeting congiunto dei ministri delle Finanze e della Salute per fare il punto sui vaccini e sulla situazione pandemica.

Leggi tutto

Politica

Parenti vittima covid: “È mancato con tutte le 2 dosi di vaccino fatte” 

«È mancato con tutte le due dosi di vaccino Covid fatte il signor Eduardo, «detto Barry White» (il noto cantautore statunitense mancato nel 2003, ndr.)». Il manifesto funebre è apparso qualche giorno fa nella zona piazza Carlo III a Napoli, tra l’Arenaccia e il corso Garibaldi.

Leggi tutto

Società

Aziende alla prova del covid

Nel 2020, le aziende con oltre 250 dipendenti hanno registrato un calo del fatturato del -11,2% a fronte delle medie, quelle tra 50 e 249 dipendenti, che hanno evidenziato una maggiore resilienza, con una flessione del fatturato a -7,6%

Leggi tutto

Storie

Brasile: prosegue la missione della nave ospedale Papa Francesco

L’imbarcazione gestita dalla Fraternità San Francesco d’Assisi nella Provvidenza di Dio che ha anche un ospedale a Rio de Janeiro, è in navigazione dal 2019. Il 21 gennaio partirà per una spedizione diretta al comune di Curuá, a ovest di Pará, dove resterà per curare la popolazione fino al 25

Leggi tutto

Storie

In Afghanistan la strage dei neonati

Kabul: morti quasi 14mila neonati da inizio anno per mancanza di cibo

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano