Politica
di la redazione
PDF - Roure ed emergenza demografica
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E’ stato chiaro e deciso il giudizio sul bilancio preventivo dei consiglieri di minoranza del PDF a Roure, comune montano in provincia di Torino, giovedi 23 febbraio. La seduta si è svolta con una parte di consiglieri in presenza e con gli altri collegati in videoconferenza, intelligentemente tutti convocati dal sindaco per evitare ogni discussione sull’obbligo del Green Pass, anche per chi esercita la funzione pubblica nel Consiglio Comunale.
Si è cominciato con la prima delibera di ricognizione delle partecipazioni societarie possedute dal Comune in applicazione della decreto legislativo Madia ( Decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175 Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) e sotto la stretta sorveglianza della Corte dei Conti,cui la delibera sarà trasmessa. Si tratta di una ricognizione obbligatoria, che è stata pensata soprattutto per i grandi Comuni che avevano municipalizzate, molte che hanno fatto la storia dello sviluppo economico italiano come le società elettriche locali o dei trasporti urbani, ma altre non strettamente necessarie per le funzioni pubbliche affidate a un Comune; queste ultime avevano la funzione di finanziare gli enti locali senza ricorrere alla tassazione. Così, anche per evitare investimenti non necessari o addirittura per evitare che un Comune possa essere coinvolto in perdite, senza che gli amministratori pubblici se ne accorgano, la Madia impone di analizzare ogni anno se le partecipazioni siano assolutamente necessarie e profittevoli. Occorre che le quote siano per esempio in società che effettuino produzione di un servizio di interesse generale, autoproduzione di beni o servizi strumentali, realizzino e gestiscano un’opera pubblica e che siano rispettati tanti altri requisiti. Se le partecipazioni non hanno ad oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente, se mantenendole non è possibile rispettare i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell’azione amministrativa, se tali partecipazioni sono in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, se cioè tutte queste condizioni non sono osservate le quote comunali devono essere alienate. Questo è un sistema che, ammantato da ragioni di risparmio di soldi pubblici e di rispetto della concorrenza, finisce per creare privatizzazioni in favore di oligopoli, anche multinazionali. Nei piccoli comuni le partecipazioni in società o consorzi sono però per realizzare servizi assolutamente necessari, come vedremo in seguito, che il singolo ente non avrebbe la forza di organizzare e gestire, come ad esempio la raccolta rifiuti.
Il Consiglio ha poi votato il gruppo di delibere strettamente connesse all’approvazione del bilancio di previsione. Si è provveduto ad aggiornare anzitutto il DUP, Documento Unico di Programmazione, che viene approvato entro il 31 luglio di ogni anno e aggiornato successivamente in vista del bilancio. Si tratta di un documento che per una parte descrive il Comune nel suo complesso come realtà fisica e socio- economica e internamente come macchina comunale, mentre dall’altra è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali, perché gli amministratori prima di pensare al bilancio devono riflettere sugli obiettivi politici da realizzare e tradurli in programmi concreti. Poco dopo sono passate le delibere di Consiglio proposte dalla Giunta Comunale che confermano l’addizionale comunale all’IRPEF dell’anno passato 0,3%, (a Torino, fortemente indebitata, oscilla tra lo 0,95% e lo 1,05 %, con soglia di esenzione a 11.000 €) e del canone unico patrimoniale per pubblicità e installazioni di mezzi pubblicitari, affissioni, occupazioni aree. Anche le aliquote dell’IMU restano costanti e precisamente: 8,6 per mille per le aree fabbricabili e gli opifici, 7 per mille per i negozi ed attività artigianali, 6,5 per mille per le unità immobiliari concesse in comodato dal soggetto passivo dell’imposta a parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzino come abitazione principale e 5 per mille per le ville e le case signorili.
Inoltre non vi saranno aree e fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive e terziarie da cedere in proprietà e diritti di superficie, come pure resta invariato il patrimonio comunale : 4 alloggi e nessun terreno.
Il bilancio preventivo per la parte capitale prevede 40.000 € di spese per il rifacimento straordinario degli attraversamenti sulla Strada Regionale 23 (Comba Chatan e Rio Vignal), 5.000 € per la manutenzione del cimitero e 13.000 per la parte corrente manutenzione ordinaria delle strade. In futuro è negli intendimenti della Amministrazione procedere al miglioramento estetico dei centri abitati con la sostituzione dell’asfalto di alcune strade centrali con materiali di maggior pregio. Il Popolo della Famiglia per bocca del consigliere Marcello Protto ha affermato: “Non siamo contrari a queste spese, ma vorremmo che fosse presa in considerazione l’emergenza demografica con dei bonus bebè; non basta la politica tradizionale del sindaco fatta con tariffe basse del servizio mensa e trasporto scolastico, perché esse servono solo a sottrarre alunni ai Comuni vicini, non a risolvere il problema in generale. Il nostro voto è di astensione solo sull’approvazione del bilancio, non sulle delibere che riguardano le aliquote IMU e IRPEF.”. Al che Rino Tron ha ribattuto che Protto aveva ragione, ma che scarseggiano giovani a cui rivolgere certe provvidenze. Tutti allora hanno guardato l’unico giovane consigliere, fidanzato da anni e con un lavoro fisso, che tarda a mettere su famiglia, proprio a riprova che la bassa propensione al matrimonio è in generale anche un fenomeno culturale, fatto di alte aspettative consumistiche, scarsa assunzione di impegno e di responsabilità e mancanza di fiducia nel futuro, tutte precondizioni che, chi ha fatto grande l’Italia dopo le distruzioni della Seconda Guerra mondiale con un altissimo numero di nati nel Dopoguerra, non aveva.
Al punto 10 dell’ordine del giorno l’approvazione delle modifiche allo statuto della società “Acea Servizi Strumentali Territoriali SRL imposte dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). A questa società aderiscono 47 Comuni del Pinerolese e le modifiche statutarie sono volte a mantenere il vincolo della totalità del capitale pubblico; modificare il vincolo della totalità del fatturato effettuato nello svolgimento di compiti affidati da Comuni Soci, introducendo la più mite disciplina legislativa che impone non l’intero bensì “oltre l’80%” del fatturato rivolto a privati; prevedere la possibilità di fornire indirizzi vincolanti e conseguente vincolo per l’Amministratore Unico, nella gestione ordinaria e straordinaria, al rispetto delle prescrizioni impartite; ampliare i poteri dell’assemblea (costituita dai rappresentanti dei Comuni soci), mediante approvazione di delibere societarie di amministrazione straordinaria, di delibere eccedenti un certo impegno finanziario o riguardanti specifiche materie; implementare i diritti di controllo ispettivo dei soci sull’andamento della gestione, sui servizi affidati alla società, e con verifica dello stato di attuazione degli obiettivi assegnati. Il consigliere Protto ha sottolineato che la società non emette bollette per i cittadini, ma svolge servizi per i Comuni come ad esempio la progettazione di impianti di riscaldamento negli Uffici comunali, vigilanza immobili, riscossione e accertamento tributi, gestione verde e arredo urbano, pulizia degli uffici etc. La A.S.S.T. SRL è interamente a capitale pubblico , perché soci sono i Comuni e se persegue degli utili, questi non possono andare ai privati, ma servono solo per autofinanziare la società, evitando di prendere a prestito dal sistema bancario, che sconta un interesse. Non succederà come con Poste Italiane, che non ha interesse a svolgere il servizio pubblico nei piccoli comuni e che tollera i bassi ricavi del servizio postale, avendo avuto il permesso dello Stato di dedicarsi ai servizi finanziari, molto più remunerativi. Anche a Roure si teme che Poste Italiane possa chiudere l’Ufficio postale.
Inoltre in A.S.S.T. SRL non esiste un Consiglio di amministrazione ma solo un amministratore unico e perciò la gestione ha costi ridotti, anche se non è stato previsto un tetto massimo per i compensi dell’amministratore. Pure la possibilità di erogare servizi oltreché ai Comuni anche ai privati (max 20 % del fatturato) è dato solo da ragioni economiche, cioè ad esempio dal favorire economie di scala. Il voto de Il Popolo della Famiglia è quindi stato favorevole a patto che i rappresentanti dei Comuni nell’assemblea di A.S.S.T. SRL esercitino un proficuo controllo sull’amministrazione. Il timore è che in questi piccoli Comuni manchino le competenze dei rappresentanti e in un Post-Consiglio Protto ha chiesto al sindaco di essere qualche volta nominato a rappresentare il Comune, avendo la preparazione del dottore commercialista.
Infine si è provveduto ad aggiornare il regolamento comunale per la gestione dei rifiuti per un mero errore sulla sanzione minima per chi abbandona rifiuti urbani nell’ambiente e a una modifica dello Statuto comunale volta a permettere l’assunzione di responsabili dei servizi e/o degli uffici a tempo determinato.