Politica
di la redazione
PDF al rettore: “Il gender non esiste, ritiri il Gep”
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Ci colpisce il fatto che anche ai vertici di quella che dovrebbe essere una culla del sapere, come l’Università di Pisa, non si voglia prendere atto ideologicamente che non esiste nessun ‘gender’, ma solo i due sessi, maschile e femminile”. Lo affermano in una lettera aperta al rettore dell’ateneo pisano, Paolo Mancarella, i referenti di Pisa e Firenze del Popolo della famiglia, Maria Cristina Tanzi e Pier Luigi Tossani, commentando la recente adozione del Gender equality plan da parte dell’ateneo pisano e sottolineando “che, casomai, si dovrebbe parlare di pari opportunità tra i due sessi e non di gender, dissentiamo pertanto severamente, da cittadini e da contribuenti, dagli investimenti spropositati, in risorse umane e finanziarie, che si vanno a fare nell’errata promozione di questa ideologia”. Il Gender equality plan dell’Università di Pisa si articola su cinque aree tematiche: equilibrio tra lavoro e vita privata e cultura organizzativa; equilibrio di genere nella leadership e nel processo decisionale; parità di genere nel reclutamento e nella progressione di carriera; integrazione della dimensione di genere nei contenuti della ricerca e dell’insegnamento; misure contro la violenza di genere, comprese le molestie sessuali. Secondo Popolo della famiglia le teorie gender anziché “mettere pace tra l’uomo e la donna, fanno esattamente il contrario, creano un recinto falsamente protettivo per il sesso femminile, tipo quote rosa, che a sua volta suona come una valutazione di diminutio delle capacità della donna, e prospetta ideologicamente un’astratta uguaglianza fra i due sessi, in luogo della naturale complementarietà, anche nel ruolo che ciascuno dei due assume nella società”. “E’ evidente che tutto quanto sopra destabilizza profondamente l’umano, attua la demolizione delle basi antropologiche della nostra civiltà e va a conseguire l’esito finale della degradazione dei rapporti umani e sociali, nonché del collasso dello Stato”.