Chiesa
di Raffaele Dicembrino
Maria e lo sguardo della speranza
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Guardando a Maria con in braccio il suo Figlio, penso alle giovani madri e ai loro bambini in fuga da guerre e carestie o in attesa nei campi per i rifugiati. Sono tanti! La Regina della pace ottenga concordia ai nostri cuori e al mondo intero.
Il Papa affida ad un tweet sul suo account @Pontifex il ricordo della sofferenza e del dolore di tante donne nella Giornata internazionale a loro dedicata. Esorta a guardare a Maria perchè il mondo attraverso la preghiera alla Vergine ritrovi la strada.
In lacrime nel salutare i mariti al fronte, solide nell’abbracciare figli spaventati, coraggiose nel gridare in piazza il “no” ad una guerra che non appartiene a nessuno, pronte a soccorrere soldati che dovrebbero essere nemici e che invece sono giovani intimoriti e fragili. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha mostrato il volto delle donne di oggi: un poliedro fatto di cura, forza, delicatezza, ma soprattutto espressione di un amore che, nel dolore, si fa casa e riparo.
A queste donne, che siano russe o ucraine, il mondo guarda oggi nella Giornata internazionale pensata per ricordarle e nella quale le parole di Papa Francesco, pronunciate diverse volte, sembrano cucite addosso, sulla loro pelle scottata dal dolore. Nella Solennità della Madre di Dio, il primo gennaio scorso, il Pontefice ricorda Maria, la donna del “custodire meditando” e sottolinea che “le madri guardano il mondo non per sfruttarlo, ma perché abbia vita: guardando con il cuore, riescono a tenere insieme i sogni e la concretezza”.
E mentre le madri donano la vita e le donne custodiscono il mondo, diamoci da fare tutti per promuovere le madri e proteggere le donne. Quanta violenza c’è nei confronti delle donne! Basta! Ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità, non da un angelo, non direttamente: da una donna. Come da una donna, la Chiesa donna, prende l’umanità dei figli.