Storie
di Giuseppe Udinov
Cyberbullismo, offese e aggressioni ad un ragazzino
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Ennesima vergogna tra i banchi di scuola. Li ha implorati affinché la smettessero di prenderlo in giro. Di perseguitarlo a scuola e sui social. Offese di ogni genere, anche fisiche, con spintoni e danneggiamenti di libri e materiale scolastico, accompagnate anche da un’aggressione: in un’occasione la vittima è stata infatti accerchiata a ricreazione in modo che uno dei bulli potesse sferrarle un pugno allo stomaco senza essere visto. Un incubo insomma per un ragazzino di 14 anni che frequenta un liceo romano e che si è confidato giorni fa con il padre che lo aveva già visto in uno stato di prostrazione fisica e psicologica. E con un’ansia perenne che prima non c’era. «Non voglio più andare a scuola», gli ha detto il figlio che dopo un periodo lontano dai banchi è stato trasferito in un altro istituto scolastico dove ora le cose sembrano andare meglio. Nel frattempo però è scattata anche la denuncia nei confronti di tre bulli, fra i 14 e i 15 anni, che sono stati raggiunti oggi dal provvedimento di ammonimento da parte del questore Mario Della Cioppa. Loro stessi, convocati negli uffici della polizia insieme con i genitori, dovranno seguire un percorso di responsabilizzazione per comprendere quello che hanno fatto al loro coetaneo.
Le indagini sulla vicenda di cyberbullismo sono state seguite dalla polizia postale, coordinata dalla procura dei minorenni, e quindi dalla Divisione di polizia anticrimine della Questura per l’emissione del provvedimento nell’ambito del progetto Zeus. In accordo con i genitori, i tre bulli hanno accettato di seguire un percorso con un’equipe multidisciplinare composta da psicologi, educatori, mediatori, avvocati e criminologi impegnati in un ciclo di colloqui con i minorenni, che hanno lo scopo di far riflettere i ragazzi sulle loro condotte violente sul piano emotivo e cognitivo per comprenderne le ragioni e anche per prevenire che simili comportamenti possano ripetersi.