Politica
di Tommaso Ciccotti
Colloquio telefonico tra il Papa e Zelensky
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Una nuova conversazione telefonica tra il Papa e il presidente ucraino Volodomyr Zelensky mentre in Ucraina non si placa il fragore delle armi per una guerra che il Pontefice, nell’ultimo Angelus, ha definito ”disumana” e “sacrilega”.
Zelensky, intervenuto in hang-out con il Parlamento italiano, ha aperto il videocollegamento dicendo di aver parlato con il Pontefice: “Lui ha detto parole molto importanti”. Il presidente ha aggiunto di aver riferito al Papa della resistenza dimostrata dal popolo ucraino “diventato l’esercito quando ha visto il male”. “Ho parlato con @Pontifex. Ho riferito a Sua Santità la difficile situazione umanitaria e il blocco dei corridoi di soccorso da parte delle forze russe. Sarebbe accolto con favore il ruolo di mediazione della Santa Sede nel porre fine alla sofferenza umana. Ho ringraziato per le preghiere per la pace e per l’Ucraina”.
Anche l’ambasciatore in pectore dell’Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash, ha diffuso oggi - sempre tramite un tweet - la notizia della conversazione telefonica, aggiungendo che il Pontefice ha assicurato al presidente ucraino di star “pregando” per l’Ucraina e che sta facendo “tutto il possibile per la fine della guerra”. Zelensky, secondo quanto riferito ancora dall’ambasciatore, ha risposto che “Sua Santità è l’ospite più atteso in Ucraina”. Ribadito quindi l’invito a recarsi a Kiev già espresso in una lettera dal sindaco della capitale, Vitalij Klyčko. Lettera alla quale il Papa ha risposto, come confermava Bruni il 15 marzo, ribadendo la sua vicinanza “alle sofferenze della città, alla sua gente, a chi ne è dovuto fuggire e a chi è chiamato ad amministrarla”.