Chiesa

di Stefano Di Tomassi

Ostia: istituzioni del sociale a teatro

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Pochi giorni fa la kermesse del sociale istituzionale al Teatro del Lido; importante riprendere le fila della situazione territoriale nel X Municipio di Roma, “di fatto città” tra le più popolose d’Italia trattata come quartiere, sia a livello di poteri sia di risorse.

A scriverci è il presidente Biagio Caputi di Decimo Solidale (sede in Viale dei Promontori, 77 in Ostia Lido), da sempre voce ‘fuori dal coro’ schietta, diretta, verace, sincera; il tamburo battente delle sue osservazioni da il passo ad un miglioramento che non può di certo arretrare, né a un politically correct che a volte rischia di nascondere la polvere sotto al tappeto.

“La riunione per le attività sociali tenutasi a Teatro – leggiamo nel suo comunicato – ha visto argomenti interessanti e aggiornamenti importanti di quanto trattato nei precedenti anni; ad essa sono intervenuti il presidente Mario Falconi, il consigliere Gianluca Cavino, la delegata del sindaco Pina Maturani, la direttrice del X municipio – Carla Scarfagna, l’assessora Denise Lancia e il sig. Filippo Lange.”

Al bisogno di continuità con le esperienze passate che le diverse amministrazioni politiche rischiano di sfilacciare ogni qual volta che vi sia un passaggio elettorale, c’è sicuramente bisogno di indipendenza tecnica, professionisti e volontari, dei settori di competenza. Oltre questo certamente le crisi sanitarie e il distanziamento sociale hanno minato un già difficile rapporto di partecipazione cittadina al tessuto metropolitano soprattutto in senso istituzionale.

Le istituzioni sembrano aver perso molto di quel dialogo con una cittadinanza che invece pare aver mantenuto con quelle organizzazioni più vicine che hanno continuato a curare relazioni diremo “primarie” di quotidianità e prossimità.

Ma è pur vero che è un buon, anzi un ottimo momento per riprendere in mano un sociale, un mondo della cultura che parte dalle case, dalle famiglie, dalla nostra identità anziché volare pindaricamente verso ricette che non ci appartengono.

“Ho notato – aggiunge il presidente del Decimo Solidale- che l’invito alla partecipazione è stato “selettivo”; a fronte di solo una ottantina di partecipanti sono anche risultati assenti TV e stampa locali.”

In altra direzione sembra invece l’intervento dell’ambito sanitario ASL Roma 3 che anzi evidenza un numero eccessivo di utenti a fronte dei professionisti impiegati.

“C’è stato inoltre – sempre Caputi – un intervento da parte di una dirigente della ASL ROMA 3, che ha messo in evidenza il precario stato sanitario nel territorio e la relativa insoddisfacente assistenza.”

Tuttavia la carenza di rappresentanze degli istituti di formazione e scolastici, delle chiese, per citare alcune, ci fa chiedere se sia prioritario l’impiego soltanto di forze lavorative o flussi economici o se invece il problema sia più da ricercarsi in una crisi dei rapporti relazionali tra popolazione e classe dirigente e istituzionale.

“La kermesse ha visto comunque l’importanza di accendere i riflettori sulla situazione e anche “promesse e richieste di collaborazione da parte di Associazioni e Volontari”. Tuttavia – conclude il presidente di Decimo Solidale – la politica paga lo scotto di non dare “esiti alle richieste che vengono proposte all’amministrazione”.

A questo scollamento dovrebbe ovviare il metodo dei tavoli tematici, anziani, inclusione sociale – adulti, minori, donne vittime di maltrattamenti, disabilità – (la passata amministrazione era organizzata per consulte, ndr) finalizzati al piano sociale municipale, ma certo c’è da riflettere se le questioni umane si risolvano con l’attivazione di buone prassi corrette sul piano della procedura pubblica burocratica o piuttosto con una più empatica vicinanza, anche fisica, alle persone.

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31/03/2022
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