Storie
di Nathan Algren
L’arte in cammino
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Pellegrinaggio è il cammino quaresimale, ma anche l’intero anno liturgico. Pellegrinare, mettersi in viaggio è la metafora della vita di ogni uomo e di ogni donna alla ricerca del volto di Dio
Chi percorreva gli itinerari di fede sulla cosiddetta “Linea di san Michele” è stato più volte rappresentato dagli artisti che ne hanno messo in risalto le particolarità dell’abbigliamento, con i segni caratteristici dell’avvenuto pellegrinaggio. Lungo la strada la preghiera era rivolta in particolare a santi protettori come Rocco e Giacomo Maggiore, ritratti anch’essi con le vesti del pellegrino al pari di santi che in epoca medievale o nel primo Quattrocento avevano evangelizzato e contrastato eresie in luoghi remoti e spesso pericolosi: è il caso di san Giacomo della Marca, predicatore in Bosnia, Austria e Boemia, rappresentato con il bordone, il tipico bastone dal manico ricurvo utilizzato dai pellegrini.
In cammino è anche la mostra “Sulle orme di san Michele Arcangelo”, curata da Stefano Papetti e promossa dalla Regione Marche: vuole documentare e rendere omaggio al particolare legame tra arte e pellegrinaggio. Dal 9 aprile al 13 luglio è ospitata nel Bastione Sangallo di Loreto; successivamente, dal 22 luglio al 6 novembre, si sposterà nelle sale della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, ed infine a Senigallia, nel Palazzetto Baviera, dall’11 novembre 2022 al 12 febbraio 2023. Le opere spaziano dal Medioevo al Seicento, seguendo un percorso all’insegna dei luoghi di culto di san Michele Arcangelo. Non è un caso che la prima tappa di questa singolare esposizione sia la città in cui si venera la Santa Casa, considerata fin dal 1520 un centro universale di pellegrinaggio mariano.
L’articolato percorso comprende opere provenienti per lo più dalle collezioni civiche marchigiane, e vede alternarsi capolavori di Antonio da Fabriano, Carlo Crivelli, Pietro Alamanno, Guercino, Francesco Guerrieri, Pietro Liberi e Ferdinand Voet. Artisti che tra il XV e il XVII secolo hanno illustrato questo fenomeno, dedicando le rappresentazioni soprattutto a san Giacomo Maggiore e a san Rocco, patroni dei pellegrini, e descrivendo l’abbigliamento tipico dei devoti sia prima che dopo il periodo della Controriforma.