Storie
di Giuseppe Bruno
Non sarà da “idioti” continuare questa guerra?
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Colpisce il tono “sportivo” che la maggior parte dei media ha nei confronti del conflitto russo - ucraino, che già, grazie proprio alla gestione sempre “sportiva” dello stesso non è più solo russo - ucraino, ma tra Nato, Ue e Ucraina da un lato e Russia, per ora sola, tra poco anche con Cina, India ecc., dall’altro. I “grandi” statisti con il coro dei “grandi” giornali sembrano “idiotamente” - mi scuso per il termine, ma così sembra ad una mente limitata come la mia a cui sfugge forse qualcosa di veramente importante e nascosto - voler ignorare che una guerra di questo tipo non è neanche concepibile oggi nell’attuale situazione geopolitica.
Conflitti locali ce ne sono stati tanti dopo la fine del Secondo conflitto mondiale e in epoche geopolitiche diverse tra loro e diverse dall’attuale: durante la guerra fredda e dopo la caduta dell’URSS. Ne abbiamo avuta una anche nel cuore dell’Europa che scosse l’opinione pubblica per i crimini, ma non certo la coinvolse come questa in corso. Quindi affrontare questa guerra come se fosse una guerra locale e d’altre epoche geopolitiche è - almeno all’apparenza della mia limitata mente - da “idioti”, perché, questa ha si, tutta la natura di una guerra mondiale ed una guerra mondiale solo un idiota o un pazzo la può oggi concepire come possibile. Eppure è così. Ma come mai è stata possibile questa gestione apparentemente “sportiva” e “idiota” del conflitto? Fermo restando la mia ignoranza di fatti occulti, una risposta l’avrei. L’ideologia, anche nel senso buono del termine, ha avuto il sopravvento sul realismo. E’ vero l’Ucraina ha diritto alla sua indipendenza e autodeterminazione. Ma anche la Russia delle ragioni ce l’ha quando dice - e se vogliamo essere obiettivi e non di parte le dobbiamo dare credito - che non vuole sentirsi sempre più accerchiata dalla Nato. E’ vero è stata la Russia ad invadere l’Ucraina, violando la sua sovranità nazionale, ma lo ha fatto dopo aver fatto presente - in modo forse un po’ troppo energico - che non avrebbe accettato che l’Ucraina entrasse nell’Europa e nella Nato. Si è vero, come fedeli ai valori della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli non possiamo non condannare l’invasione, ma come abbiamo già detto in un altro scritto, l’ONU, per statuto, dovrebbe intervenire prima che i conflitti scoppino per cercare in tutti i modi di evitarli. Ma non l’ha fatto, perché ? Molto probabilmente ha pensato che l’Ucraina avesse il diritto di fare le scelte che riteneva nella sua sovranità e autodeterminazione più opportune. Ed è, da questo punto di vista, sicuramente giusto. Ecco quindi che l’ideologia, nel senso buono del termine, come dicevo, ha avuto il sopravvento. E poi, dopo l’invasione, ormai tutto ha una logica, se così si può dire, conseguenza. UE e NATO non potevano certo tradire i loro ideali: tutto il resto è stato come in un Domino. Così un po’ a forza, un po’ con ostentata convinzione, ma soprattutto cercando di mimetizzare in qualche modo una realtà dalle prospettive molto tragiche, tutti i “grandi” politici e mediali hanno intrapreso il percorso che li ha portati a gestire in modo “sportivo”, quasi fosse una finale dei mondiali di calcio o al peggio una “guerruccia” locale un conflitto dai tentacoli spaventosi. E si continua così per quella logica, tipicamente umana che porta una volta intrapresa una strada a non riuscire a tornare indietro anche solo per non perdere la faccia. Ma il problema è che non si può affrontare con questa logica di altri tempi, epoche e realtà un conflitto che scoppia in una realtà diversa, in una realtà illogica per la solita logica. Infatti anche se una guerra in questo caso può teoricamente, ideologicamente essere giustificata, la situazione è tale da non poter comunque giustificare nessuna guerra in sé. Punto. Tutto il resto sono chiacchiere che possono deflagrare, basta un pizzico di fantasia, in uno spaventoso conflitto mondiale. Ci vuole una logica nuova, una logica forse illogica secondo gli schemi adusi, ma l’unica vera, adatta alla situazione. Inutile disquisire, si ottiene solo di allungare la scia tragica di morti innocenti e peggiorare sempre più il clima mondiale fino a poter davvero giungere ad una ecatombe finale. Basta chiacchiere, nessuno ha ragione quando per farla valere si deve rinunciare al futuro o mettere in serio conto questa possibilità. Mettiamo da parte logica e muscoli e cerchiamo tutti insieme di salvare la pellaccia anche a costo di perdere la faccia: un giorno la riguadagneremo.