Politica
di Roberto Signori
In Costa Rica vice Chaves l’antiabortista
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I costaricani scelgono il cambiamento ed eleggono Rodrigo Chaves Robles come nuovo Presidente della Repubblica. Recessione e corruzione hanno spinto verso la massima carica il 60enne economista, già ministro delle Finanze nel governo dell’uscente Quesada. Chaves ha ottenuto un milione di voti, superando con il 52,9% delle preferenze José Maria Figueres, già presidente nel quadriennio 1994-98. L’era Chaves inizierà ufficialmente il prossimo 8 Maggio.
Paradossalmente, il neopresidente Chaves ha solamente 10 deputati dei 57 disponibili in Parlamento. Ciò significa che dovrà negoziare molto con le altre realtà politiche e soprattutto con il Partito di Liberazione Nazionale dello sfidante Figueres, che ha ben 19 seggi.
La vittoria è arrivata con il ballottaggio dello scorso 3 Aprile, in un turno elettorale segnato da un astensionismo record: il 43,1% dei costaricani, infatti, non ha votato. Lontananza dalla classe politica, sfiducia verso un politico di vecchia data come Figueres e, al tempo stesso, sentimenti tiepidi verso il volto più fresco di Chaves: questo ha tenuto lontana la popolazione centroamericana dalle urne come mai.
Perché se Figueres incarna continuità e tradizione da cui si intende prendere le distanze per rilanciare il Paese, c’è da dire che Chaves è un conservatore contrario all’aborto e all’eutanasia. Tra l’altro, nel 2019 ha dovuto lasciare la Banca Mondiale dopo trent’anni di carriera per denunce di molestie sessuali. La sua campagna elettorale, inoltre, è stata oggetto di discussione per dubbi rispetto alla liceità dei finanziamenti. Non stupisce, dunque, che a molti elettori la scelta sarà parsa impossibile.
Nonostante tutto, la novità della sua figura e la speranza di una strategia economica vincente – data la sua esperienza in materia – lo hanno visto vincitore. “Ricevo con la più profonda umiltà questa sacra decisione del popolo costaricano”, ha detto Chaves nelle sue prime dichiarazioni da presidente eletto. “Questo risultato per me non è una medaglia o un trofeo, ma una grande responsabilità. Mi sono impegnato – ha assicurato – e mi adopererò per promuovere cambiamenti profondi e positivi per governare Costa Rica in democrazia”.