Chiesa

di Nathan Algren

Messico - Vescovi: “mai perdere la speranza”

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“Ora tocca a tutti noi, Popolo di Dio (pastori e gregge), continuare la missione del Risorto, ascoltando la voce dello Spirito, discernendo ciò che Dio ci mostra e ci chiede, attraverso i segni dei tempi, per trovare insieme le vie che permettono di sperimentare ‘la speranza che non delude’. Speranza che ci spinge - di fronte a ciò che minaccia la dignità umana e i valori della famiglia, della vita, della libertà di espressione, della democrazia, dell’educazione e dell’accoglienza solidale, in mezzo alla violenza, all’ingiustizia e all’impunità prevalenti, che colpiscono soprattutto poveri, migranti, donne e i più deboli -, a continuare a lottare per la pace, la giustizia, la tolleranza, la solidarietà e il dialogo”.

Questa l’esortazione della Conferenza Episcopale Messicana diffusa attraverso il messaggio pubblicato al termine dell’Assemblea plenaria, conclusa il 29 aprile. Con lo stesso augurio di Pace con cui Gesù Risorto si rivolse ai suoi discepoli, “la pace sia con voi”, i Vescovi salutano il popolo messicano. “La presenza di Cristo, crocifisso-risorto, infonde sempre fiducia e speranza” sottolineano, invitando a “scoprire la speranza al di là delle caratteristiche della nostra epoca di cambiamento”. Nonostante il primato dell’essere umano e della sua dignità sia venuto meno, e stia emergendo con grande forza una sopravvalutazione dell’individuo a scapito della collettività, che dimentica la costruzione del bene comune e polarizza la società, i Vescovi affermano, “con lo sguardo rivolto al Risorto, che né la cultura della morte, né la violenza, né la menzogna, né il male, avranno l’ultima parola”.

Tale speranza “emerge dalle profonde radici culturali e religiose che identificano il popolo messicano”, frutto della testimonianza coerente di tanti discepoli missionari in cinquecento anni di evangelizzazione, e dalla presenza di Maria di Guadalupe, sottolineano i Vescovi, che ringraziano tutti coloro che “come famiglia di Dio”, hanno dato ragione della loro speranza in mezzo alla pandemia e alle sue conseguenze, vivendo fiduciosi in Dio e con solidarietà fraterna.

Durante l’Assemblea plenaria, i Vescovi del Messico hanno rinnovato l’impegno di realizzare “una nuova Pentecoste missionaria” secondo gli orientamenti degli ultimi incontri ecclesiali continentali e in sintonia con il Sinodo dei Vescovi indetto da Papa Francesco. “In questo modo, laici, vita consacrata e pastori, ci prepariamo alla celebrazione dei 2000 anni della Redenzione e dei 500 anni dell’Evento guadalupane, guidati dal Piano Pastorale Globale, per continuare a configurarci come Chiesa più fraterna, solidale, unita, partecipativa e missionaria”.

Quindi l’Episcopato esorta a “evitare di fare letture unilaterali dei tempi in cui viviamo, che contribuiscono alla polarizzazione” e raccomanda: “Di fronte a tempi difficili, è necessaria una nuova audacia e la lucidità dei credenti, con lo sguardo fisso sul Principe della Pace. Ora più che mai è necessario l’impegno dei ‘beati che operano per la pace e la giustizia’, che non condannano il passato in blocco, né squalificano ossessivamente il presente, ma discernono, secondo i criteri del Vangelo, tutti gli eventi”.

Prima di affidarsi all’intercessione di Santa Maria di Guadalupe, i Vescovi ribadiscono l’impegno evangelico “per il servizio preferenziale ai più vulnerabili della società, che oggi riconosciamo nei volti dei migranti, delle donne, dei bambini, dei giovani e degli anziani che soffrono, come pure in quello dei parenti degli scomparsi”. Quindi concludono: “Di fronte a queste realtà che tanto ci feriscono, ci impegniamo ad essere una Chiesa più sinodale e solidale, che annuncia e difende la dignità umana e collabora alla ricostruzione del tessuto sociale dall’incontro con Cristo crocifisso e risorto”.

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03/05/2022
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