Politica
di la redazione
Comune di Roma. Marea di soldi a Lgbt
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A soli quattro giorni di distanza dal Gay Pride, il Comune di Roma raddoppia la posta. Il Campidoglio ha indetto infatti un bando «per la selezione ed il finanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione di campagne di comunicazione volte a sensibilizzare e informare la cittadinanza sui diritti delle persone LGBTIQ»
Il tempo per la presentazione delle domande è scaduto lunedì 20 giugno, alle 12. Una tempistica straordinariamente breve, di fatto una lotteria di fondi, che, in realtà, non provengono dal Comune ma da un bando nazionale dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali (Unar) gestito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il cui raggio d’azione va dai Rom e Sinti, fino alla giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Essendo il tetto massimo complessivo dei fondi stabilito in 900mila euro, ed essendo ogni associazione beneficiaria di una somma non superiore a 30mila euro ciascuna, il numero delle associazioni che potranno ricevere i fondi non supererà il numero di trenta. Inevitabile, dunque, che riusciranno a fare domanda soltanto i soggetti più strutturati, in grado di presentare un progetto in soli cinque giorni. Le associazioni di minori dimensioni e con minori risorse rimarranno prevedibilmente fuori.
Le modalità irrituali con cui è stato presentato il bando hanno suscitato molte perplessità. Senza dubbio quei soldi dovrebbero andare alle famiglie naturali, che in questo momento hanno difficoltà a pagare un mutuo, perché uno dei due genitori ha perso il lavoro o per altre difficoltà economiche attuali, legate ad esempio alle bollette che sono raddoppiate nel giro di pochi mesi. Difficoltà che avrebbero dovuto stimolare misure per queste famiglie, cosa che non è avvenuta.
L’impegno del Comune a favore dell’associazionismo LGBT+, oltretutto, è parecchio cresciuto nelle ultime tre consiliature e non solo al Comune ma anche alla Regione, dove Zingaretti e la sinistra governano da nove anni. La giunta regionale ha finanziato progetti LGBT+ per decine di milioni di euro, sperperando inutilmente soldi anche per le comunità rom e sinti, visto che queste comunità non si sono mai integrate. Ovviamente, senza nessuna attenzione per le famiglie disagiate, per i disabili, per le problematiche minorili e per le scuole. Dall’opposizione, ci impegneremo a cambiare le cose e a trasmettere la nostra diversa visione..