Politica
di La redazione
Nancy Pelosi fa la comunione a San Pietro nonostante il divieto del vescovo
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Lo scontro tra cattolici americani abortisti e anti-abortisti – nonché tra l’episcopato statunitense spaccato in due come un melone – è destinato a proseguire dopo che Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti ha disatteso la disposizione del ‘suo’ vescovo, monsignor Salvatore Cordileone, di San Francisco, che le vietava di accostarsi alla comunione a causa delle sue posizioni pro-choice: a San Pietro, alla messa di Papa Francesco è stata ammessa alla comunione sollevando immediatamente un vespaio. Seduta in prima fila, Nancy Pelosi, non poteva passare inosservata quando è passato un sacerdote con la pisside distribuendo le ostie consacrate ai presenti. La conferma di questo passaggio è arrivata a stretto giro attraverso diversi testimoni e Crux, il periodico americano ha raccontato per filo e per segno come è andata.
Nel maggio scorso Cordileone aveva pubblicato una disposizione mettendo bene in chiaro che i politici cattolici che danno sostegno a progetti orientati all’aborto sono da ritenersi in peccato grave, e secondo quanto dispone il Catechismo della Chiesa e il magistero sono banditi dalla mensa eucaristica. Nella lettera l’arcivescovo di San Francisco motivava questo divieto facendo riferimento anche alla persona della Pelosi. «Dopo numerosi tentativi di parlare con lei per aiutarla a capire il grave male che sta perpetrando, lo scandalo che sta causando e il pericolo per lei propria anima che sta rischiando, ho stabilito che è giunto il punto in cui devo dichiarare che non è ammessa alla Santa Comunione a meno che e fino a quando non ripudi pubblicamente il suo sostegno ai “diritti” dell’aborto e confessi e riceva l’assoluzione per la sua collaborazione in questo peccato nel sacramento della confessione».