Politica

di Mirko De Carli

LA BIENNALE DEL DISSENSO DEGLI ANNI VENTI

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Come prese avvio la svolta politica degli anni ottanta da cui nacque quel breve ma epico nuovo miracolo economico italiano? Con la biennale del dissenso del 1977.

Raccontiamo brevemente i fatti. Fu organizzata da Carlo Ripa di Meana con l’obiettivo “di portare la proposta del dissenso culturale oltrecortina al centro del dibattito nazionale”: un evento che aumentò ulteriormente il livore tra i due partiti della sinistra italiana (PSI e PCI), contribuendo a ridefinire l’immagine del Partito socialista italiano agli occhi degli osservatori politici, “come il partito dei dissidenti, baluardo della difesa della libertà e della democrazia”

Perché fu un momento decisivo per una svolta culturale e politica capace di riportare il paese a guidare un percorso di crescita e sviluppo mai più visto dopo quella stagione? Perché la guida socialista di Craxi si “alleggeriva” gradualmente abbandonando quello che potremmo definire un “guscio vuoto” ideologico per aprirsi a un pragmatismo disincantato e roboante.

Il cuore dell’azione non era il fine ma il mezzo per raggiungerlo e lo strumento del dissenso culturale diventava strategico per rompere schemi ideologici vecchi e precostituiti che non appartenevano più al tessuto sociale del paese.

“Il perdurare del legame tra Botteghe oscure e Mosca, era in qualche modo, consono al leader del PSI: permetteva infatti ai socialisti di mantenere il primato del volto democratico della sinistra, mettendo all’angolo i comunisti, puntando sulle loro contraddizioni di forza politica in mezzo al guado, e tentando così di sfruttare le incongruenze del Partito comunista italiano per riconquistare un ruolo centrale in seno al movimento operaio italiano” (cit. Valentine Lomellini).

Riportando la riflessione ai giorni nostri siamo chiamati a ripercorrre questa strada nella costruzione di un’alternativa per l’Italia all’agenda Draghi che la sinistra, politica e imprenditoriale, ha fatto propria per perdurare nella gestione del potere: occorre dunque rompere lo schema ipocrita dell’unità di un centrodestra che non esiste più da troppo tempo e argomentare il percorso di costruzione di un’area vasta capace di proporsi con una serie di “cose da fare” che ripensino il processo democratico prima di tutto, liberandolo dalle gabbie ideologiche che la il centrodestra di governo ha costruito da diversi anni.

La nuova cortina di ferro è rappresentata da quel pensiero unico che porta partiti come Lega e Forza Italia a non avere il coraggio di muovere una critica robusta e decisa sull’impossibilità di continuare a dare fiducia a governi non rappresentativi di un reale sentimento popolare, a definire agende governative che nascono da lobby antidemocratiche e che non hanno mai un vero e proprio “bagno” democratico e a rimanere ancorati fideisticamente a un progetto europeo e di alleanza atlantica che sta dissanguando il ceto medio, dissolvendo la famiglia e schiacciando quel resta del “primato della politica” in un fiero pensiero tecnocrate governato dalle logiche della finanza globale.

Davanti a un’opinione pubblica che rimane silente perché priva di stimoli comunitari capaci di alimentare un sussulto democratico organizzato e non solo “di pancia” serve dunque una riflessione intellettualmente autonoma e scevra da ogni influenza per disarmare il pensiero unico che va diffondendosi dalla retorica ossessiva della pandemia fino a quella del conflitto in Ucraina. Occorre, in ultimo, assumere nei confronti della realtà occidentale un libero e sincero rapporto critico, fino all’aperto rifiuto di ciò che nella sua struttura non ha nulla a che vedere con la democrazia e la libertà intesa come primato della persona.

La Romagna, a partire dall’autunno prossimo, diventerà un interessante laboratorio di tutto questo dando il via ai dibattiti itineranti della #biennaledeldissenso2 che aprirà il nostro cammino di avvicinamento all’importante appuntamento elettorale del prossimo rinnovo del Parlamento italiano.

Insieme ad accademici, imprenditori e amministratori elaboreremo l’ossatura di un vero e proprio pensiero dissidente capace di presentare un programma di azioni concrete capaci di rendere la Romagna sempre più indipendente, protagonista e competitiva.

Solo cosi la nostra Alternativa per l’Italia potrà trovare nella terra di Fellini e de Il Passatore quelle radici solide per cambiare i destini di un paese intero.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

18/07/2022
2509/2023
S. Cleofa

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Società

Marco Tarquinio parliamone….

Caro Marco, ci conosciamo da un quarto di secolo e i miei primi anni di vita professionale li ho condotti apprezzando le tue doti di collega accorto e ligio, aiutando credo in maniera decisiva la tua scalata alla direzione di Avvenire. Mi permetterò dunque la franchezza per una volta spoglia dalle ipocrisie del cattolichese, a cui il tuo giornale quotidianamente ci abitua. Il riferimento è alla lettera di Valeria Fedeli e alla tua risposta pubblicate il 20 dicembre 2016 sotto il titolo “Fedeli: il mio impegno per educare alla parità tra uomo e donna”. Il Popolo della Famiglia, movimento che presiedo, non chiama la signora ministro o ministra o che dir si voglia, è indegnamente seduta a viale Trastevere avendo mentito sui suoi titoli di studio, millantato una laurea mai posseduta, addirittura non ha mai sostenuto neanche l’esame di maturità. Abbiamo dimostrato questi fatti con evidenza, colei che noi chiamiamo “pinocchia” li ha candidamente ammessi, con arroganza non ha presentato le dimissioni che sarebbero state considerate naturali e ovvie in qualsiasi paese del mondo. Anzi, cerca legittimazione venendo a scrivere una lettera densa di bugie proprio al direttore di Avvenire, che non ritiene di menzionare l’incidente del titolo di studio inventato (per non dover menzionare il Popolo della Famiglia), mentre nello scritto della signora riscontra “lineare chiarezza

Leggi tutto

Politica

La questione Giorgia Meloni

Con l’avvicinarsi del voto esiste la tendenza ad accaparrarsi più voti possibili con le promesse più disparate. Mario Adinolfi chiarisce questo scottante argomento prendendo come esempio Fratwlki d’Italua e la sua leader Giorgia Meloni

Leggi tutto

Politica

Per arrivare con metodo al 5 Marzo

Fino a pochi giorni fa Massimo Gandolfini si limitava a ignorare inelegantemente le attività e la stessa esistenza del Popolo della Famiglia. Arrivati all’ultimo giro, la sua preoccupazione sembra
essere anzitutto legata alla delegittimazione attiva dell’opzione di autonomia del PdF. Eppure il 4 marzo arriverà e trascorrerà: allora sarà il caso di non essere diventati autenticamente nemici.

Leggi tutto

Società

LA VESTE DEI FANTASMI DEL PASSATO CADENDO HA LASCIATO IL QUADRO IMMACOLATO?

Dobbiamo essere il sale del mondo, che sulle ferite brucia, non lo zucchero filato, non dei pappamolli per paura di ritorsioni. Mi spaventa terribilmente vedere che la raccolta firme di Cappato viaggi verso il milione di aderenti e quella sul reddito di maternità abbia superato di poco le 50.000 unità. Inutile negare che ci hanno stracciato alla grande. Morte batte vita venti a zero per ora, palla al centro.

Leggi tutto

Politica

Covid, green pass abolito entro l’estate

Il governo Draghi è al lavoro sulla road map da seguire nelle prossime settimane per procedere gradualmente con la rimozione delle ultime restrizioni: secondo quanto si apprende, il green pass non sarà abolito subito dopo lo stato di emergenza come chiesto dalla Lega ma dovrebbe comunque essere tolto entro l’inizio dell’estate. Ma per ora siamo alle ipotesi

Leggi tutto

Politica

Adinolfi: «Omotransfobia? io ricordo Calabresi»

l leader nazionale del Popolo della Famiglia, alleati con il centrodestra alle prossime elezioni comunali di Padova, attacca il sindaco Giordani in vista della giornata dedicata alle vittime di omofobia: «Oggi lisciano il pelo alla lobby e ieri stavano con chi firmava gli appelli affinché il commissario fosse isolato e poi ucciso»

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano