Politica
di Nathan Algren
Ecuador - Accordo tra governo e movimento
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Si è concluso il tavolo di dialogo numero 2, tra il governo nazionale e il movimento indigeno dell’Ecuador, organizzato dopo le proteste sociali che hanno scosso il Paese lo scorso giugno. Ad annunciarlo in un comunicato la Segreteria generale della Conferenza episcopale dell’Ecuador (CEE). L’episcopato, che partecipa come garante del processo, ha messo a disposizione le sue infrastrutture e coordinato la logistica per il buon esito di questo cammino di ascolto e di riflessione alla ricerca di un’intesa
A questi “quattro giorni segnati da un ascolto intenso, un alto livello tecnico e da un chiaro desiderio di trovare soluzioni che portino beneficio al Paese intero”, si legge nel testo, hanno preso parte i rappresentanti delle tre maggiori organizzazioni indigene: Confederación de Nacionalidades Indígenas dell’Ecuador (Conaie), Confederación Nacional de Organizaciones Campesinas, Indígenas y Negras (Fenocin), Consejo de Pueblos y Organizaciones Indígenas Evangélicos del Ecuador (Feine). L’episcopato ha ringraziato tutti coloro che hanno portato “la loro esperienza, la loro professionalità, la loro testimonianza, la loro responsabilità e la loro umanità” affinché questo processo di dialogo porti buoni risultati. “Senza dubbio il lavoro continua”, sottolineano ancora i vescovi, auspicando che nel momento in cui verranno affrontati i temi più scottanti si possa contare su questo lavoro comune.
Il processo di dialogo in Ecuador è scaturito dalle proteste guidate dalla Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) tra il 13 e il 30 giugno, con il sostegno di organizzazioni contadine, sindacati, studenti, insegnanti e altri gruppi di cittadini, che hanno provocato sei morti, tra cui un soldato, e circa 500 feriti tra manifestanti e forze di sicurezza. Dopo 18 giorni di proteste, la firma di un Accordo di pace ha posto fine agli scontri di piazza tra la forza pubblica ecuadoriana e il movimento indigeno. L’atto ha stabilito l’istituzione di tavoli negoziali per definire diverse politiche pubbliche