Politica
di Mirko De Carli
M’INNAMORO DEGLI IRREGOLARI
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La prima regola di questa politica, figlia di una comunicazione falsata per addomesticare il libero pensiero del cittadino, è apparire quello che non si è: mettersi in giacca e cravatta tutti i giorni senza averlo mai fatto per una vita intera, cercare approvazione da “quelli che contano” mentre per anni li perculavi al bar sotto casa e immaginare di avere potere sapendo benissimo di non poter mai ottenere la libertà di esercitarlo con piena autonomia di pensiero. Questa categoria di classe dirigente, che potremmo catalogare come i cosiddetti “colletti bianchi” (farlocchi), domina nei partiti tradizionali grazie al consenso consapevole e strumentale di leader che la cercano come le pepite d’oro per scongiurare ogni possibile dissidio interno.
Noi siamo gente di una “pasta” diversa: amiamo contaminare le nostre giornata dalla presenza disordinata e chiassosa di chi ha sempre un problema che lo affligge, siamo affascinati da quello che tutti definirebbero un “caso umano” ma che per noi è un uomo o donna che soffre e che merita un conforto autentico e abbiamo bisogno come l’aria da respirare di quello o quella che “non te la racconta giusta” ma che muore dalla voglia di trovare qualcuno che lo ascolti e che gli offra un occasione di riscatto.
Amiamo dannatamente gli “irregolari” perché in fondo siamo pienamente consapevoli che solo chi non ha paura dell’errore può essere un uomo libero. E chi sono oggi questi irregolari? I sanzionati sul posto di lavoro che non hanno accettato il ricatto del green pass, gli indebitati con le banche e con l’agenzia delle entrate che si trovano pignorati quei beni di prima necessità che gli servono per vivere quando quello con cui dovrebbero sostentarsi è sotto quella che comunemente chiameremmo “soglia di povertà” e quegli anziani che non si possono permettere una visita a pagamento perché non hanno da tempo un medico di base.
Per loro, per gli irregolari degli anni venti Alternativa per l’Italia è una casa che li aspetta a braccia aperte: se lo Stato e la finanza ti colpisce perché debole e fragile scegli chi in politica vuol dare voce al tuo dolore e rompere le gabbie del sopruso del potente sul più fragile.