Politica
di Mirko De Carli
Sono Carlotta, sono una donna non sono una santa
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Da quarantott’ore è stata stata letteralmente travolta da un’onda di insulti e infamità che non trovano confronto nel panorama politico femminile italiano. Si è candidata alle elezioni politiche quasi per gioco, con il desiderio di mettere alla prova se stessa in una sfida che non pensava di dover mettere a curriculum. Lo ha fatto vestendo i panni che sente meglio addosso, quelli di avvocato penalista e di donna. Senza disagio ma con la timidezza di chi si approccia alla violenza dei microfoni ha raccontato il suo essere cattolica senza puzza sotto il naso, con il bisogno insomma di qualche confessione in più perché, in fondo, lo sappiamo che a sbagliare siamo dei professionisti. Si è iscritta da un anno al Popolo della Famiglia e non ha ancora figli: porta dentro alla nostra comunità la bellezza del desiderio di averne che oggi tante ragazze hanno ma che non si sognerebbero nemmeno di dirlo per non essere giudicate male o perdere il posto di lavoro. Lei lo dice apertamente intanto, come dichiara spesso, “sono una libera professionista e lo stipendio non me lo regala e non me lo toglie nessuno”.
Insomma parliamo di Carlotta Toschi, una donna non una santa: una di quelle rare ragazze che prendono sul serio le provocazioni di questi maledetti “anni venti” e cercano di dare un senso alle loro giornate scommettendo sui loro desideri e non sulle loro vanità.
Paginate di giornali, interviste televisive e messaggi di solidarietà che Le arrivano da due giorni senza sosta sono la straordinaria conferma che basta “uno di noi” che “ci metta la faccia” per dare il coraggio a migliaia di altre donne e uomini a uscire dal guscio e dire con coraggio “ci sono anche io”. Sì ci siamo anche noi, gli irregolari che non si conformano al pensiero unico di chi vuole dare patenti di legittimità in base al proprio pensiero ideologico e non in base al merito. Noi irregolari oggi abbiamo una ragione in più per andare a testa alta a conquistare quella rappresentanza politica che meritiamo: il coraggio di Carlotta che è il coraggio di una straordinaria comunità.
Dalla mia seconda terra d’elezione, la Grecia, dove l’Europa della Troika ha tentato di ridurre un popolo in schiavitù con la retorica violenta dell’austerità faccio mio, nostro quel grido che per diverse donne e uomini del nostro tempo è stato liberatorio (e, per certi versi, salvifico): io sono la mia libertà. Ora può e deve essere la ragione più autentica del nostro essere pienamente in campo affianco all’amico di una vita Mario Adinolfi in questa campagna elettorale estiva.
Forza Carlotta Forza Alternativa per l’Italia Forza noi