Storie
di Nathan Algren
Filippine - Vescovi in aiuto dei bisognosi
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“La speranza e il sogno di ogni vittima di abusi e violenze è essere protetta, curata, guarita e avere giustizia. La missione e l’impegno di ogni cristiano è fare in modo che questo accada. Con la fede e le opere, dobbiamo far sì che la bontà e la verità vincano il male e le vittime di tratta e abusi vincano la morte spirituale e risorgano a nuova vita spirituale ed emotiva”: lo comunica in occasione della “Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani”, celebrata dall’Onu il 30 luglio, padre Shay Cullen, SSC, missionario di San Colombano, noto nelle Filippine per il suo impegno sociale e pastorale rivolto ai minori vittime di sfruttamento e abusi.
La tratta di esseri umani, rileva il sacerdote impegnato nelle Filippine con la fondazione “PREDA”, è un problema mondiale che esige una risposta globale. La Fondazione PREDA è impegnata quotidianamente a combattere la terribile piaga e a proteggere le vittime della tratta di esseri umani e delle forme di schiavitù contemporanea, soprattutto i minori: lavoro forzato, matrimoni forzati e maternità forzata, vendita di bambini, pornografia e sfruttamento della prostituzione, prelievo forzato di organi. “Le misure adottate a livello internazionale e nazionale - rileva il missionario - sono inadeguate e non sembrano efficaci per fermare il flagello della tratta di esseri umani e di bambini”.
“Pochissime strutture nel mondo sono disposte ad aiutare bambini o vittime a guarire dal dolore, dal trauma, dalla paura, dall’alienazione che soffrono per essere stati vittima di tratta, violentati, maltrattati e molestati”, rileva. “Si stima che circa 60.000 bambini siano vittime di abusi sessuali ogni anno da parte di trafficanti, secondo l’Unicef. Un altro studio afferma che 1,2 milioni di bambini subiscono ogni anno una qualche forma di abuso online nelle Filippine”, riferisce il missionario.
“Senza un cambiamento di atteggiamento e un impegno da parte dei leader, delle istituzioni, di funzionari governativi, a denunciare questo orribile crimine, vi sono poche possibilità di aiutare e salvare le vittime da una vita di miseria, infelicità e sofferenza”, ammonisce padre Cuellen.
“La maggior parte dei bambini vittime di tratta e di abusi - ricorda - vive con dolore e i ricordi repressi, ma altri crescono nella rabbia, persino nell’odio, nutrendo desideri sepolti di vendicarsi dei maltrattatori, delle famiglie, dei compagni di scuola o della società in generale e sfogando questa frustrazione con atti di violenza. L’aggressività, la vendetta e gli atti violenti sono spesso il risultato di abusi infantili subiti”
Per questo il missionario rileva l’importanza dell’opera di ascolto, comprensione assistenza psicologica, accompagnamento umano, per recuperare le vittime degli abusi. Prosegue padre Shay: “Quando si incontra un caso di abuso, la sfida per l’assistente sociale è trovare un centro di protezione a cui indirizzare un bambino. Ce ne sono pochissimi nelle Filippine. Il presidente Marcos ha detto che assicurerà finanziamenti sufficienti per soli 70 centri residenziali governativi in tutto il paese, dedicati a donne e bambini vittime di tratta e di abusi. Le Filippine, con una popolazione di 110 milioni di abitanti, ha bisogno di molti altri centri, con programmi di guarigione terapeutica professionale e potenziamento, piuttosto che di rifugi temporanei”.