Politica
di Mario Adinolfi
I fatti e l’unica opzione
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A me dispiace che alcuni pro-life soffrano il fatto di non essere in grado di fare nulla oltre le chiacchiere e per questo ce l’abbiano con noi che invece da anni testardamente operiamo tenendo aperto uno spazio politico che potrebbe essere di tutti. Restano i fatti. Pd, M5S e Calenda-Renzi sono per unioni gay, aborto, eutanasia. Lupi è stato decisivo per far approvare la legge CirinnĂ (“una legge equilibrata” disse dopo aver fatto passerella ai Family Day), Toti è esplicitamente abortista, Cesa è Cesa (quello delle “due valigie di tangenti”). Forza Italia ai temi etici è indifferente e tende ad aiutare le sinistre con i voti decisivi per far passare le peggiori leggi. Nella Lega Zaia è esplicitamente pro-eutanasia e per Salvini “sull’aborto decidono le donne”. Per Giorgia Meloni “nessuno vuole toccare la 194” e per farcelo capire meglio candida il pannelliano atlantista Giulio Terzi dopo aver rinnegato insieme alle sue radici anche il discorso andaluso (“quando mi sono rivista non mi sono piaciuta”) perchĂ© alcuni non perderanno mai il complesso di inferioritĂ che li conduce a voler somigliare alle sinistre per farsi accettare (e allora sì al riarmo, sì a Biden, sì al sostegno a Zelensky contro la Russia, sì alla Ue genderista e abortista, allora tanto vale votare direttamente Letta). Questi sono tutti fatti. Ora, al netto delle antipatie per Alternativa per l’Italia o di quelle personali nei miei confronti, i fatti dicono anche che se credi che esistano principi che in politica non si possono negoziare, se (come scrive oggi Repubblica) sei contro l’aborto o per il quoziente familiare e la libertĂ scolastica e magari sei pure tra quelli che non accettano il triste “dagli al fascista” ma pretendi un vero approfondimento storico sulle ragioni del vasto e pluridecennale consenso degli italiani verso il fascismo, se credi che la tua fede cristiana debba guidarti anche in politica verso scelte conseguenti e poco importa se in questo momento il consenso è grande o piccolo perchĂ© sei disposto anche a prendere zero voti piuttosto che ad arretrare dalla battaglia per aprire alle conseguenze della fede uno spazio politico, se sei tra coloro che domenica 25 settembre andrĂ a Messa e poi cercherai al seggio una opzione coerente con i valori lì proclamati, beh allora non devo spiegarti io qual è l’unico voto possibile. Lo sai giĂ . E lo so che per qualcuno è insopportabile dover ammettere che i soli ad essere riusciti a fare qualcosa di concreto sul terreno della politica siamo noi. Ma se questo qualcuno è persona seria e di retta coscienza deve superare l’irrazionale astio livoroso e votare l’unica opzione presente sulla scheda elettorale. Anzi, prima deve correre ai banchetti (scrivete nei commenti per chiedere dove firmare, vi darò immediate informazioni per i referenti da contattare) e poi, col sorriso di chi s’è liberato di stupidi rancori personali, fare una croce sul simbolo di Alternativa per l’Italia. PerchĂ© il nostro primo manifesto disegnato da Simone Di Stefano aveva solo due parole: deve nascere. E il nostro ultimo pensiero quando chiuderemo questa faticosissima, impensabile, dispendiosissima campagna elettorale sarĂ fatto di tre parole: non deve morire. Non deve morire lo spazio politico resistenziale di chi difende la vita, gli ultimi e i penultimi, per ragioni che non sono solo materiali ma anche profondamente spirituali e dunque intensamente umane.