Società
di Roberto Signori
Suicidio: è allarme per i giovani
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Dal 2003 il 10 settembre è la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, promossa dall’International Association for Suicide Prevention (IASP) e co-sponsorizzata dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, destinata a sensibilizzare le persone riguardo alla prevenzione del suicidio. I dati sono decisamente allarmanti: ogni anno nel mondo circa 800mila persone si tolgono la vita, una ogni 40 secondi e per ogni suicidio almeno altre 20 persone lo tentano. Il fenomeno non risparmia il nostro Paese, soprattutto nell’ultimo biennio, caratterizzato dalla pandemia, dalla crisi economica e da quella internazionale legata anche alla guerra in Ucraina.
I dati sono allarmanti: in un tempo brevissimo, il numero di persone che chiedono aiuto su questo disagio sia aumentato di oltre il 50%. Fortunatamente è anche aumentato il numero di persone che trovano la forza di chiedere aiuto. Ultimamente soprattutto i più giovani sono coinvolti, perché se non toccati dalla patologia, hanno comunque sofferto l’isolamento e l’assenza di relazioni (anche scolastiche).
I recenti fatti di cronaca portano in luce il coinvolgimento del web in episodi di suicidio. Ma come qualunque strumento, il web non può essere demonizzato. Sui social in fondo si racconta anche del disagio e l’obiettivo non è eliminare la narrazione di quest’ultimo ma imparare a leggerla e trovare spazi dove i giovani possano trovare aiuto. Si tratta sostanzialmente di aiutare i giovani a riconoscere i sintomi del disagio e dove gli stessi ragazzi possano essere di aiuto per i loro coetanei. Insegnare ad ascoltare a fare attenzione ai segnali dati da chi soffre è fondamentale, soprattutto in questi tempi in cui i ragazzi vivono sempre di più in un mondo virtuale nel quale, tra i tanti pregi e agi, si annida anche un disagio che invece è assolutamente reale..