Chiesa
di Tommaso Ciccotti
A Milano il festival della Missione
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Quattro giorni di testimonianze, incontri, momenti di preghiera e di festa per conoscere l’esperienza e i volti della missione. Non mancheranno concerti, spettacoli ed esposizioni artistiche. L’idea è nata in piena pandemia e ha continuato a svilupparsi grazie all’impegno di tanti. Ad oggi, ci si pone un obiettivo più ambizioso: far sì che il Festival vada avanti anche dopo le quattro giornate e si crei una rete di dialogo. Se n’è parlato oggi, nella Cappella Sant’Aquilino della Basilica di San Lorenzo a Milano, nell’ambito della conferenza stampa di presentazione.
Per l’occasione sono stati individuati tre ospiti che con la loro vita incarnano tre parole chiave del Festival della Missione: dialogo, scelta ed ecologia integrale. “Oggi il dialogo è più difficile – racconta padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime noto per aver favorito il confronto interreligioso tra cristiani e musulmani nelle Filippine - a causa delle divisioni all’interno degli stessi gruppi”. È stata poi Kindi Taila a dare la sua testimonianza di ragazza fuggita da bambina dalla guerra in Repubblica democratica del Congo grazie proprio all’aiuto di alcuni missionari italiani. Si è laureata in Medicina in Italia e poi è tornata più volte in Africa per esperienze missionarie: “Alziamo lo sguardo e continuiamo a fare scelte - il suo invito - riconoscendo il valore di essere fratelli e sorelle. Io ho scelto di aiutare”. Infine, l’intervento di Adriano Karipuna, figura simbolo della resistenza dei popoli indigeni dell’Amazzonia contro la deforestazione: “Molte persone vengono uccise ogni giorno perché difendono la Foresta. Non c’è più tempo - ha scandito - ora più che mai è necessario il vostro ascolto e contributo”.