Società
di Nathan Algren
Haiti: siamo alla catastrofe umanitaria
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Per le Nazioni Unite ad Haiti è in corso una vera e propria “catastrofe umanitaria” dopo due settimane di violenze e attacchi ai magazzini di aiuti alimentari. “Nuovi livelli di disperazione”: così si sono espressi i funzionari Onu in merito alla realtà di Haiti, in preda a proteste e saccheggi. La fortissima instabilità si protrae dall’11 settembre, quando il primo ministro, Ariel Henry, ha annunciato un aumento del prezzo del carburante. Ciò ha innescato il blocco della stazione di servizio, che fornisce benzina, di Varreux: bande hanno cominciato a scavare trincee, riempiendo le strade vicine di container da trasporto vuoti e impedendo ai camion di distribuzione di avvicinarsi all’impianto. Le attività quotidiane nella capitale e nelle zone rurali, così come i diritti fondamentali - dalla libertà di movimento all’istruzione – sono compromesse.
Molteplici i livelli di crisi: economica, criminalità delle gang e politica, ha detto la funzionaria Helen La Lime, durante una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Poco meno di 5 milioni di haitiani si trovano in stato di bisogno umanitario. Solo nelle ultime due settimane, gli attacchi alle scorte del Programma Alimentare Mondiale hanno provocato la perdita di circa 2 mila tonnellate di aiuti per un valore di almeno 6 milioni di dollari, stima il vice direttore esecutivo. Aiuti che avrebbero supportato collettivamente fino a 200 mila haitiani più vulnerabili nel prossimo mese.