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di Simona Trecca
Il libro che ci legge – La Bibbia come mappa del tesoro
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«La Bibbia è il nostro libretto delle istruzioni, è la Parola che ha l’ultima parola» Costanza Miriano, riprova nella sua ultima fatica “ Il libro che ci legge – La Bibbia come mappa del tesoro” (Sonzogno Editore € 16,00, pag. 158, Anno 2022) a far comprendere ai suoi amici e ai suoi lettori quanto la Bibbia parli di noi e soprattutto a noi.
Giornalista e scrittrice, Costanza Miriano, madre e moglie per vocazione, dal lontano 2012 tenta con i suoi libri (Sposala e muori per lei, Anno 2012 – Sposati e sii sottomessa , Anno 2013 – Obbedire è meglio, Anno 2014 – Quando eravamo femmine, Anno 2016 – Si salvi chi vuole, Anno 2017 – Diario di un soldato semplice, Anno 2018 – Niente di ciò che soffri andrà perduto, Anno 2020) di spostare la prospettiva del mondo a lei vicino, i suoi interlocutori sono sempre amici suoi, e la prospettiva dei suoi lettori, sulla bellezza della donna, a patto che riconosca e accolga in sé il progetto che Dio ha per lei, sull’importanza della fede nella nostra vita e su come la Parola di Dio si cala realmente nelle nostre vite. E lo fa con uno stile pulito ed ironico anche quando racconta spezzoni di vita familiare.
Scrive al plurale e si include nel numero dei peccatori sapendo bene per esperienza che il cammino di fede è una lotta interiore innanzitutto con noi stessi e con le nostre mancanze e ferite derivanti dal quel comune denominatore universale che è il peccato originale. Ma è un cammino corale, nella Chiesa di Roma, in cui ci si sostiene a vicenda e che sollecita i sacerdoti a non lasciarsi contaminare da questo mondo, cercando e trovando in alcuni di essi pastori ancora in grado con le loro catechesi di richiamare folle di migliaia di persone come è accaduto il 24 settembre scorso, nel quarto raduno a San Pietro, denominato Capitolo del Monastero Wifi .
In questo ultimo libro Costanza, afferma che « la Bibbia può cambiarti la vita, ma solo se la ascolti, cioè se ti fidi di un’altra fonte di informazione su di te e la tua storia, una fonte che non siano il tuo cervello, le tue sensazioni, le tue emozioni».
Inizia così un viaggio attraverso il libro più letto nel mondo con quasi 4 miliardi di copie stampate e vendute negli ultimi cinquant’anni.
Quattordici sono i capitoli, tra Introduzione e Postilla finale, che raccontano di varie figure presenti nella Bibbia: Giuditta, Rut, Salomone, Susanna , Giuseppe, Ester, Tobia e Sara e in ultimo Rebecca. Ogni storia di questi personaggi è funzionale a Costanza, per svelare ai suoi amici di turno, che anche la loro esperienza di vita personale è già stata scritta, vissuta e che non è finita affatto male, se si confida in Dio. Così parla a Giovanni, dopo avergli analizzato il suo matrimonio con una precisione chirurgica che lascia ferite ma è curativa allo stesso tempo, e ponendo l’accento su quella collega che lo tampina un po’ troppo, quando gli racconta la storia di Giuditta la combattente che uccide il generale assiro Oloferne tagliandogli la testa, perché era una minaccia per il suo popolo : «Se hai chiaro qual è il tuo schieramento, quale la posta in gioco, quale il fronte, non puoi aspettare di sbatterci contro. Devi fermarti prima. Leggi e decidi da che parte stai. Se vuoi stare dalla parte di Dio, se gli sei leale perché ormai hai sperimentato che poi lui si occupa di te, ti risolve i problemi, ti fascia le ferite, allora non devi far arrivare Oloferne alle porte della città».
Nel capitolo dedicato a Salomone, che progetto ha la tua vita? l’autrice parla al suo amico Pietro. Racconta di Salomone, che quando diventa re è solo un ragazzo. Si rivolge a Dio solo dopo aver capito che è in condizione di bisogno, peccatore, con cuore vero e umile per chiedere la Sapienza e viene esaudito. E Racconta allora la storia di Pietro, abbandonato da una compagna che gli ha lasciato due figli che andavano ancora alle elementari e del suo cambiamento arrivato nel momento in cui ha pregato Dio di donargli un cuore nuovo: « Tu hai capito di avere bisogno di Dio per poter vivere sul serio la tua vita, e anche con te Dio ha fatto come Salomone: mentre tu piano piano diventavi un uomo vero, Dio ti ha dato Adele in più».
Costanza però non si limita a tirare le orecchie ai suoi amici di genere maschile, anche le sue amiche, sono le interlocutrici di questo libro. Come Gina, nel capitolo Tobia e Sara, Diventare una coppia. Si parla di relazioni e matrimoni, di aspettative e disillusioni. Nulla di nuovo anzi. Vecchio di secoli ma proprio dalla tradizione che bisogna ricominciare. Tobi, padre di Tobia, in difficoltà economiche si ricorda che ha un parente che gli deve dei soldi, così fa partire Tobia con un compagno di viaggio Azaria, che in realtà è l’angelo Raffaele per andare a recuperarli. E’ l’inizio di tutto. Tobia dormirà da un lontano parente , Raguele che ha una figlia Sara, la quale dopo essersi sposata e rimasta vedova per sette volte per mano del demonio Asmodeo desidera solo morire. Per farla breve Tobia chiede in sposa Sara, e la prima notte di nozze i due pregano e Tobia recita questa preghiera:
« Ora, non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Degnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia» . E per la prima volta il marito di Sara sopravvive alla notte.
E da qui parte la spiegazione ortodossa - costanziana (vera, prolissa, martellante ma efficace che convertirebbe anche un sasso ) alla sua amica Gina sulla coppia e le sue dinamiche interiori legate soprattutto alla presenze di ferite in ognuno di noi e su come Dio salva i matrimoni in qualsiasi modo comincino.
Insomma, questo libro è un incitamento a riflettere sulla propria storia e a cercare nella Bibbia, quella che più gli si avvicina non tanto per trovare risposte ma per avere la conferma che affidarsi ad un Altro non vuol dire perdere sé stessi. Anzi, è proprio nella Bibbia che ci si ritrova e ci si riconosce figli amati. Provare per “credere”!