Politica
di Mario Adinolfi
MA LA CHIESA ITALIANA DOVE STA?
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Secolo d’Italia, Repubblica, Avvenire, Resto del Carlino danno oggi conto della nostra battaglia contro la follia senza senso di Stefano Bonaccini che, sentendo che la sua vice Elly Schlein sta fottendogli il ruolo di front runner per la segreteria del Pd, prova a caratterizzarsi come uomo “de sinistra” come si fa di questi tempi: non con una battaglia a favore dei diritti sociali tipo lenire la sofferenza delle famiglie di ceto medio-basso con un inflazione all’8.9% che non vedevamo dal 1985, ma con una fregnaccia sulla pelle dei bambini nascituri che serve ad abortirli più facilmente. Ora, io una frase come quella che campeggia nel titolo non la dico mai, ma oggi mi viene dal cuore. Negli articoli si nota che abbiamo fronteggiato Bonaccini come sempre da soli, non un fiato da altri partiti e visto come hanno votato in Liguria sulla mozione sul “diritto all’aborto” presentata dal Pd (neanche un voto contrario, centrodestra tutto a favore a partire dal governatore Toti, con la timida astensione di Fratelli d’Italia) la cosa non mi meraviglia. Ma la Chiesa italiana dove sta? La Conferenza espiscopale italiana dov’è? La Pontificia Accademia per la Vita ha niente da dire? Ricordo che il magistero di Papa Francesco ci insegna che “abortire è come assoldare un sicario” e “fare figli in Italia ormai è un atto patriottico”. La Chiesa italiana troverà il coraggio di non lasciarci soli nella scomoda difesa di Dio, della patria, della famiglia, della vita dei più deboli? O li lasciamo fare anche contro le leggi dello stesso Stato italiano che vietano la somministrazione della Ru486 fuori dall’ambito ospedaliero? Davvero concediamo da cattolici al Pd, al suo probabile futuro leader, ad un uomo che governa la regione più opulenta e laicista d’Italia tutta questa arroganza contro chi non ha voce come il bambino nascituro?